(Gazzetta dello Sport – S.Boldrini) C’è un collante che lega il maggio di Jeremy Menez (è nato il 7, nel 1987) al maggio francese che ha fatto la storia del 1968: la fantasia.
rassegna stampa roma
Tocca a Menez portare la Roma più su
(Gazzetta dello Sport – S.Boldrini) C’è un collante che lega il maggio di Jeremy Menez (è nato il 7, nel 1987) al maggio francese che ha fatto la storia del 1968: la fantasia.
Gli slogan di quei giorni che 43 anni fa sconvolsero il Paese («Sous les pavés, la plage» — Sotto i sampietrini c'è la spiaggia —, «Il est interdit d'interdire» — Vietato vietare —, «Jouissez sans entraves» — Godetevela senza freni —, «La vie est ailleurs» — La vita è altrove — ) esprimono il senso del calcio del giocatore della Roma: fantasia al potere. E se il potere deve essere talento, Menez può governare la Roma: basta aggiungere una dose di personalità in più, magari seguendo gli esempi dei maestri di quell’epoca. Oggi, in una squadra nuovamente orfana di un Totti condannato alla seconda panchina nelle ultime tre gare, la bellezza del calcio è sempre più nei piedi di questo ragazzo nato alla periferia di Parigi, in una delle banlieu più turbolente dei tempi moderni.
LA NUOVA ICONA Menez è la nuova icona del calcio romanista. Quando parte palla al piede, il popolo trattiene il fiato, chiedendosi: che combinerà stavolta? Gioca un calcio che disorienta, Menez, con dribbling sempre più imprevedibili, e pazienza se talvolta ci scappa lo strafalcione, come contro il Catania, quando ad un certo punto si è quasi scordato il pallone, perso nella ricerca di un altro colpo di genio. Solo diamante? La definizione coniata per lui da Ranieri (un diamante da sgrezzare) non rende giustizia. È troppo elementare. I diamanti possiedono la bellezza, – ma non esprimono fantasia. Menez non è una pietra preziosa, ma inerte, che vive di luce propria: Jeremy è qualcosa di vivo, che accende la mente. Sarebbe stato bello in confronto a distanza con il talento sfrontato di Cassano, ma per questa sfida bisogna attendere Roma-Milan dell’ 8 maggio, con Menez fresco di compleanno.
IL CONTRATTO Già, ancora maggio, e sarà un mese mica da ridere quello che aspetta Menez. Ha il contratto in scadenza nel 2012 e il tempo della discussione per il rinnovo sta per cominciare. È scappata una frase, a Menez da qualche tempo riparato in albergo, dopo aver subito un furto nella villa all’Axa dove ha vissuto per qualche tempo: «Una nuova casa? Una casa più sicura? C’è tempo... chissà dove giocherò in futuro» . Ecco, se la Roma vuole mantenere la fantasia, se vuole dare ancora potere al talento, si dia una mossa: uno dei primi compiti della nuova proprietà sarà proprio quello di prolungare il contratto di questo ragazzo figlio della Francia moderna, dove i tempi cambiano, ma il talento è «toujours le talent» . Il talento è sempre il talento. Una ricchezza.
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