(Il Messaggero - P.Liguori) - Passa da Udine l’ultima speranza di un posto in Champions per la Roma americana. E’ un bel guaio che la squadra si è andata a cercare con la sconfitta in casa contro la Juve di Del Neri e Storari.
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Speranze ridotte ora serve l’orgoglio
(Il Messaggero – P.Liguori) – Passa da Udine l’ultima speranza di un posto in Champions per la Roma americana. E’ un bel guaio che la squadra si è andata a cercare con la sconfitta in casa contro la Juve di Del Neri e Storari.
La classifica parla chiaro: non c’e soltanto l’Udinese da battere (e non è impresa facile per nessuno), ma anche la Lazio, che può fare punti in casa. Sono le montagne russe giallorosse, dall’euforia alla situazione più difficile da affrontare. Quest’anno è così, eppure bisogna venirne a capo, perché non ci sarà davvero un nuovo inizio positivo, se la proprietà non sarà messa in grado di valutare la fine della stagione in corso. Champions vuol dire ossigeno per il bilancio e gli investimenti. Ma, ancora di più vuol dire immagine di primo piano per attirare qualche campione. Ed anche la scelta dell’allenatore dipende molto da questo traguardo. Montella finora ci è piaciuto molto, anche per come ha gestito gli umori dopo la sconfitta di domenica. Non era facile, perché la gara poteva essere interpretata in due modi diversi. La Roma ha probabilmente sbagliato ad insistere a testa bassa contro il muro bianconero, eppure Vincenzo è stato equilibrato nell’analisi. Forse bruciava dentro, ma ha tenuto il punto. Ha capito certamente che il gruppo ne ha viste e sentite tante-troppe in questi ultimi anni, per poter essere ancora scosso. L’orgoglio va ritrovato in fretta, a partire dalla qualità dei giocatori, più che sotto la pressione nervosa. E ad Udine ci sarà bisogno certamente di tutto l’orgoglio e la determinazione possibili per fare punti. Bisognerà aspettarli senza prendere reti e non è impresa da poco. E poi ripartire veloci, segnare e controllare la partita. Questo è il film: di là la squadra rivelazione del campionato, di qua la Roma di Montella e Totti. Ma anche di De Rossi, che deve rinnamorarsi del suo passato e di tutti gli altri che aspettiamo al massimo livello.
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