rassegna stampa roma

Shakhtar, notte di studio all’Olimpico

(Corriere dello Sport) C’erano pure loro, sabato sera, allo stadio Olimpico. Tribuna Monte Mario, divisa sociale, divertiti per l’oc­casione, ancora di più dopo aver visto i novanta minuti dei giallorossi contro il Napoli. Perché loro sono...

Redazione

(Corriere dello Sport) C’erano pure loro, sabato sera, allo stadio Olimpico. Tribuna Monte Mario, divisa sociale, divertiti per l’oc­casione, ancora di più dopo aver visto i novanta minuti dei giallorossi contro il Napoli. Perché loro sono i giocatori del­lo Shakhtar Donetsk

che mercoledì prossimo scenderanno dalla tribuna e si presenteranno in campo per la sfida d’andata degli ottavi di finale di Cham­pions League. Sono arrivati a Roma nel­la mattinata di sabato, una comitiva di oltre settanta persone, si sono portati dietro anche la loro squadra under 16 che tra oggi e domani dovrebbe dispu­tare un’amichevole con i pari età della Roma. Si sono sistemati alla Borghesia­na che ormai da anni rappresenta un punto di riferimento per molte squadre nazionali e internazionali quando devo­no trascorrere qualche giorno di lavoro nella Capitale. QUALITA’ -Non sono il Barcellona, ma ora fanno paura come la squadra di Pep Guardiola. Colpa di questa Roma, ma anche della qualità di una squadra che da qualche anno quella vecchia volpe di Mircea Lucescu, un passato pure nel nostro campionato con Brescia e Inter, ha portato ai vertici del calcio ucraino soppiantando un’istituzione come la Di­namo Kiev, forza di una proprietà am­biziosa ma soprattutto con tanti soldi, capace di costruire in pochi anni uno stadio nuovo e alle­stire una squadra capa­ce di vincere anche fuo­ri dai confini ucraini. LA SOSTA- Sarebbe stata difficile comunque per la Roma, adesso lo è ancora di più. An­che se un vantaggio, seppur teorico, i giallorossi possono ancora vantarlo. Ed è quello dello stop invernale del calcio ucraino, ultima partita ufficiale giocata in campionato il 28 novembre scorso, campionato dove sono primissimi con dodici punti di vantaggio sulla Dinamo Kiev, ultimissima in Champions l’8 di­cembre,due a zero al Braga in casa, una vittoria che ha garantito il primo posto in un girone che vedeva presente pure l’Arsenal. Da allora un po’ di vacanze, un prolungato ritiro a Dubai (dove sono stati seguiti da un osservatore della Ro­ma), una serie di amichevoli per ripren­dere l’abitudine con il calcio giocato e tornare a fare sul serio mercoledì prossimo. AMBIZIONI- Ci credono, gli ucraini. E non solo perché hanno visto la Roma contro il Napoli. Ci credono e puntano a raggiungere quei quarti di finale di Champions che non hanno mai raggiun­to, come ha sottolineato il presidente Rinat Akhmetov, uno degli uomini più ricchi d’Ucraina:«Vogliamo superare il turno. La Roma è un grande avversa­rio, la rispettiamo, ma il mio Shakhtar ha tutto per battere i giallorossi». Quel tutto è una formazione composta da molti dei migliori giocatori ucraini, sup­portata da una ricca e giovane collezio­ne di brasiliani (non ci sarà Fernandin­ho, uno dei più bravi, perché infortuna­to). Lucescu ha scelta la via brasiliana da quando è arrivato a Donetsk, li va a prendere giovanissimi in Sudamerica, li fa crescere e maturare e poi fa il col­po sul mercato rivendendoli. Finora è stato un successone. Ora da quelle par­ti è arrivato anche Eduardo, ex Arsenal a dare anche maggiore esperienza a una squadra con un’età media parecchio bassa. Il tecnico romeno punta forte sui suoi giovani: «Sappiamo che sarà dura contro la Roma, ma io sono convinto che la nostra gioventù ci consentirà di fare una grande impresa. Dovremo sempre ricordarci che le partite di cop­pa si giocano sui centottanta minuti». Il romeno Rat, uno tra i piùanzianidi questo Shakhtar, pare pure aver capito come si fa:«Il nostro obiettivo all’Olim­pico dovrà essere quello di segnare un gol. Se ci riusciamo, passiamo noi».