(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Dal 25 ottobre 2010 alle dimissioni di Claudio Ranieri (20 febbraio 2011) aveva giocato 70 minuti ed era il caso numero uno nello spogliatoio della Roma.
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Senza Ranieri Pizarro sorride. Così il cileno si è ripreso Roma
(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Dal 25 ottobre 2010 alle dimissioni di Claudio Ranieri (20 febbraio 2011) aveva giocato 70 minuti ed era il caso numero uno nello spogliatoio della Roma.
Nelle ultime due settimane è ritornato il centro di gravità permanente del gioco e si è preso la responsabilità di tirare (e segnare) il calcio di rigore al 90’ contro il Lecce. David Pizarro ha diviso Roma. All’Olimpico c’è chi, non avendo mai sbagliato nella vita ed essendo perciò un esempio per il mondo, lo ha fischiato mentre usciva in barella in Roma-Parma. Gli rinfacciavano la ribellione a Claudio Ranieri e l’improvvisa guarigione appena arrivato VincenzoMontella. Molti di più sono i tifosi che, tra Pizarro e Ranieri, hanno preso le parti del cileno. Pizarro ha sbagliato a non rientrare dalla vacanze natalizie in Cile per curarsi a casa l’infiammazione alla cartilagine del ginocchio destro e ancor di più quando, a Genova, si è chiamato fuori dalla partita.
Però c’è il passato a parlare per lui: 131 partite con la Roma, la fiducia assoluta di Spalletti e dei compagni, tante gare giocate in condizioni fisiche precarie. Perché non con Ranieri? La risposta migliore l’ha data Montella, dopo Bologna-Roma, quando Pizarro ha giocato i 74’ del recupero: «Mi ha dato la sua disponibilità perché io gliel’ho chiesta. Non so se era avvenuto anche prima» . Tre i punti di attrito: l’infiltrazione che Pizarro accettò di fare per andare in panchina nel derby (7 novembre) e poi vedere entrare Greco; il discorso alla vigilia di Roma-Bayern (23 novembre) che ufficializzava che uno solo tra lui e De Rossi era compatibile con il modulo di Ranieri; la sostituzione a Palermo (28 novembre), facendolo diventare il capro espiatorio della sconfitta. Ma ora è cambiato molto e Pizarro si è ripreso la Roma. Domani a Donetsk si andrà a caccia del miracolo, dopo il 2-3 dell’andata contro lo Shakhtar. Con il cileno.
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