rassegna stampa roma

Roma sogna, inizia la rivoluzione americana

(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Da oggi a mercoledì. Sono i giorni— attesi, rimandati, ancora più attesi, agognati, a volte persino maledetti dai tifosi— in cui la Roma passerà ufficialmente agli americani.

Redazione

(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Da oggi a mercoledì. Sono i giorni— attesi, rimandati, ancora più attesi, agognati, a volte persino maledetti dai tifosi— in cui la Roma passerà ufficialmente agli americani.

Un passo storico per tutto il calcio italiano, che si troverà di fronte a un modo nuovo, vedremo presto se migliore, di approcciarsi al pallone. Thomas R. DiBenedetto, capofila della cordata bostoniana che conta anche su James Pallotta, Richard D’Amore e Michael Ruane, è sbarcato a Roma e inizierà stamattina il rush finale insieme agli uomini di UniCredit per mettere la firma sul contratto di acquisto della As Roma. Sarà una trattativa a oltranza e non solo perché la deadline per l’esclusiva scade il giorno 30, ma perché l’attesa in città si è fatta spasmodica. Ma se anche la firma dovesse slittare di un giorno o due, non ci sarebbe nessun problema.

La Roma è ormai americana, in mano alla DiBenedetto As Roma Llc. Ma quali sono i dettagli, presenti e futuri, per lo sbarco degli americani? DiBenedetto, che verrà a vivere a Roma, opererà da subito per costruire una squadra competitiva già nella prossima stagione. Prima di essere a tutti gli effetti presidente, però, dovrà ottemperare alcuni step intermedi puramente formali. Serve la convocazione del Cda di Roma 2000 (Antonio Muto per UniCredit, l’ex presidentessa Rosella Sensi e il professor Zimatore) non prima di 30 giorni dalle firme. Poi serve il via libera di Antitrust e Consob, scontato. A quel punto sarà definitivo il passaggio del 67%delle azioni dell’As Roma: di tale quota il 60%finirà agli americani, il 40%rimarrà nel portafogli di Unicredit, che in tempi brevi coopterà un socio italiano (con il 20%, si sono fatti i nomi della famiglia Parnasi e di Claudio Toti, presidente della Lottomatica Basket). Il valore dell’operazione è di 77 milioni di euro, compresa l’acquisizione del marchio e del centro sportivo di Trigoria. Sul restante 33%della società dovrà essere lanciata un’offerta pubblica d’acquisto, assicurando così ai piccoli azionisti il medesimo trattamento riservato ai soci principali.

Gli americani, però, dovranno farsi carico anche di due ricapitalizzazioni, per sanare il «rosso» del bilancio e garantire un po’ di liquidità alla società. La prima ricapitalizzazione, tra i 40 e i 50 milioni, dovrà essere eseguita immediatamente. La seconda, di poco inferiore, potrà aspettare, ma non troppo. La spesa complessiva si aggirerà così sui 200 milioni di euro. A tutto ciò va aggiunto quello che ai tifosi più interessa, cioè il calciomercato. E qui sono già stati fatti tanti nomi, persino troppi. Da Buffon (davvero vicino) ai sogni Sanchez e Pastore. Di sicuro sarà una Roma più giovane, con un occhio al bilancio e uno alle motivazioni dei giocatori. Si cercheranno talenti da far crescere e giocatori già esperti, ma sulla scelta dell’allenatore peserà anche la partecipazione o meno alla prossima Champions League.

Il lavoro di Vincenzo Montella, tutt’altro che un traghettatore, è stato comunque assai apprezzato. Sarà rifondata anche la parte dirigenziale, ma sembra molto difficile che possano lavorare insieme Franco Baldini, che dovrebbe lasciare l’Inghilterra e Fabio Capello, con Walter Sabatini e con Gian Paolo Montali. La vera rivoluzione americana avverrà con il progetto finanziario, di marketing e merchandising. L’Italia ha un potenziale di crescita enorme, anche se le leggi non tutelano il mercato dei nostri club. A partire da quella legge sugli stadi che è ferma da anni. Ma la Roma il suo stadio lo avrà e sarà uno dei punti di rinascita per la società e per la squadra.