rassegna stampa roma

Roma, ora Totti pensa all’addio!

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) Il silenzio a volte fa più male delle parole. France­sco Totti ha voluto abbassare i toni e ha cercato di stemperare la rabbia trascorrendo la gior­nata di riposo con la famiglia a Montecarlo. Ha...

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) Il silenzio a volte fa più male delle parole. France­sco Totti ha voluto abbassare i toni e ha cercato di stemperare la rabbia trascorrendo la gior­nata di riposo con la famiglia a Montecarlo. Ha preferito rin­viare l’appuntamento con la rubrica sul Corriere dello Sport-Stadio.

Aspetta momenti migliori. Oggi pomeriggio si presenterà a Trigoria per la ri­presa degli allenamenti, con la speranza di avere risposte agli interrogativi che ha posto nei giorni scorsi. Vuole sapere dal­la Roma, quindi dai dirigenti, qual è il progetto della società, se lui rientra in questo proget­to e quali sono le intenzioni dell’allenatore da qui alla fine della stagione. Totti si aspetta che i dirigenti, con alcuni dei quali ( uno in particolare) ha una rapporto speciale, si espri­mano con sincerità sulla situa­zione che si è creata. Finora nessuno è intervenuto in una sorta di mediazione. Il silenzio, secondo il capitano, significa avallare una situazione che non gli sta bene. Sente di esse­re diventato il quarto attaccan­te della Roma, non gioca più da centravanti. Se i dirigenti non intervengono, Totti si ritiene autorizzato a pensare che aval­lano questa situazione.

 

RISPOSTE - Oggi la situazione sa­rà affrontata alla ripresa degli allenamenti. Totti si aspetta ri­sposte, perché non vuole finire la carriera in questo modo. Se le prospettive sono queste a fi­ne stagione farà le sue valuta­zioni e per la prima volta po­trebbe prendere in considera­zione l’ipotesi di lasciare la Ro­ma. Un’ipotesi che i dirigenti sottovalutano, convinti che Francesco si accontenti di quel contratto che lo lega alla socie­tà giallorossa fino al 2014 e a un futuro da dirigente messo già nero su bianco.

A Totti non interessa tirare a campare, vuole chiudere la carriera da protagonista. Si sente bene fisicamente, è moti­vato. Se la situa­zione non cam­bia potrebbe prendere una decisione che oggi appare cla­morosa. Non ce la farebbe a ve­stire un’altra maglia in Italia, ma potrebbe esaminare qual­che soluzione di buon livello in Europa. Qual­che anno fa era stato vicino al Real Madrid, poi prese la de­cisione di legar­si a vita alla Ro­ma. La Spagna ha sempre il suo fascino. Oppure ogni tanto acca­rezza il sogno americano. Va spesso in vacan­za a Miami, si è informato sul­la situazione del «soccer» sta­tunitense, ci vorrebbe una squadra competitiva a Los An­geles...

Sono discorsi prematuri, ma se la società continua a com­portarsi in questo modo, a mettere la testa sotto la sab­bia, lo metterà nelle condizio­ni di prendere una decisione che non avrebbe mai voluto prendere. Una decisione che, forse, farebbe comodo a tutti.

SOLIDARIETA’ - Dopo la partita di Genova Totti è andato via da solo, senza aspettare il pullman della squadra. I giocatori erano liberi.Nessuno gli ha detto niente. Da parte di Bruno Con­ti ha la piena solidarietà, tra di loro non occorrono le parole. Gianpaolo Montali era interve­nuto domenca sera a Sky e nel­la notte alla Do­menica Sportiva per stemperare i toni del caso. Era stata Rosella Sen­si a chiedergli di intervenire. Il presidente dà per scontato che Totti torni tranquillo, il loro rapporto va oltre le dinami­che tra presiden­te e capitano. Ma in questo momen­to non c’è nulla di scontato.

Totti continue­rà ad allenarsi con il massimo impegno, fino al­la fine della sta­gione. Poi farà le sue valutazioni. Ma non accetterà mai per la sua gloriosa carriera un finale come questo. Vuole continuare a sen­tirsi un calciatore importante. Domenica toccherà di nuovo a lui. Contro il Cesena è proba­bile che Ranieri faccia riposa­re Borriello. Tra otto giorni è in programma il derby di Cop­pa Italia, ma Totti è squalifica­to e non ci sarà. Intanto tra po­co sarà pronto Adriano, che Rosella Sensi ha convinto a re­stare. E anche l’Imperatore a questo punto si aspetta di gio­care...