(Il Corriere dello Sport - S.Agresti) Un derby, cinque motivi per goderselo e fremere. Eccoli.
rassegna stampa roma
Roma-Lazio, i 5 motivi
(Il Corriere dello Sport – S.Agresti) Un derby, cinque motivi per goderselo e fremere. Eccoli.
1. La Champions. Un obiettivo che vale una ventina di milioni e tanto prestigio. La qualificazione di Lazio e Roma passa per il derby. Difficile pensare che, tra le prime quattro, possa esserci posto per tutt’e due; probabile che una escluda l’altra. I biancocelesti, adesso, hanno un vantaggio netto in classifica: cinque punti. Una vittoria allontanerebbe in modo quasi definitivo i rivali dalla corsa per l’Europa che conta; una sconfitta li rilancerebbe, infondendo loro coraggio.I giallorossi, per di più, hanno un calendario migliore nella parte finale del campionato: se tornano in lotta, può fare la differenza. Insomma: la Champions passa da qui, da questa partita.Non va sottovalutato che raggiungere l’obiettivo sarebbe, per la Lazio, un grande risultato; fallirlo, per la Roma, un autentico fallimento.
2. L’incubo. Ognuno ha il suo. Per la Roma è un incubo la crisi di risultati in cui s’è infilata: fuori dalla Champions, lontanissima dalla lotta scudetto, sta mancando tutti i traguardi ai quali puntava. Può però salvare la stagione con la qualificazione alla Champions e la Coppa Italia. Certo è che il tunnel diventerebbe senza uscita se anche il derby andasse male. L’incubo della Lazio, invece, è proprio la Roma più recente, quella che le ha inflitto quattro sconfitte nelle ultime quattro sfide: due nel campionato scorso e una nell’attuale, più l’eliminazione agli ottavi di finale della Coppa Italia. Non c’è più Ranieri, che ha guidato la Roma nella serie d’oro, ma anche Montella vanta un poker sulla Lazio: quattro gol in una sola partita quando ancora giocava, un record. Reja giura che la serie nera della Lazio al cospetto della Roma sta per finire, così come la sua personale (non ha mai battuto i giallorossi). Un incubo tira l’altro: chi ne esce? 3. I 10. Totti e Zarate, simboli e talenti. Non si stanno simpatici, si sono spesso punzecchiati, ora sono entrambi in difficoltà: il romanista fatica a segnare (soffre la posizione in campo), il laziale sembra l’ombra del ragazzo che entusiasmò il popolo biancoceleste ( e non solo) appena arrivato a Roma. Il derby è un’occasione anche individuale per il rilancio. Totti, tra l’altro, rigiocherà finalmente da centravanti, come gradisce, e anche Zarate dovrebbe muoversi vicino alla porta giallorossa: ci aspettiamo magie, dall’uno e dall’altro. 4. L’ultima volta. E’ l’ultimo derby di Rosella Sensi presidente della Roma. E’ l’ultimo derby con un Sensi in tribuna da numero uno giallorosso. Si chiude un’epoca che rimanda con la memoria ai mitici duelli, in campo e sul mercato, tra papà Franco e Sergio Cragnotti. Straordinari quegli anni in cui Roma, con le sue squadre, strappava gli scudetti a Milano e alla Juventus, mentre le società si contrapponevano al potere anche politico dei club del Nord. Oggi l’eredità è sulle spalle di Lotito e, tra poco, di Di-Benedetto l’americano. La speranza, naturalmente, è che il derby torni a contare per qualcosa in più di un posto in Champions. 5. Il derby. In fondo, il derby ha un motivo di esistere nel fatto stesso di essere il derby. Si aggiungerà agli altri 135 di campionato. E farà storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA