rassegna stampa roma

Roma horror show

(Il Messaggero-U.Trani) La Roma, viaggiando alla stessa velocità dell’anno passato, inciampa ingenuamente sul più bello e frena la sua rincorsa nell’ultimo turno del girone d’andata, chiuso con gli stessi punti del 2010, 32,

Redazione

(Il Messaggero-U.Trani) La Roma, viaggiando alla stessa velocità dell’anno passato, inciampa ingenuamente sul più bello e frena la sua rincorsa nell’ultimo turno del girone d’andata, chiuso con gli stessi punti del 2010, 32,

e con un distacco, magra consolazione, inferiore dalla capolista, meno 8 dal Milan rispetto al meno 13 dall’Inter di dodici mesi fa. I giallorossi, pur giocando all’ora di pranzo, restano a stomaco vuoto. Perché, dopo tre successi di fila, perdono la prima gara del 2011: la Sampdoria, in rimonta, vince 2 a 1. Due errori di Juan, entrato dopo l’intervallo per Mexes, e l’espulsione di Julio Sergio che avrebbe fatto meglio a non stendere Palombo in area: oltre al rigore per il pari, anche l’inferiorità numerica. Troppo. Ranieri, preparato bene il match, non interviene in corsa, dopo il rosso al portiere, agevolando il compito del collega Di Carlo.

Brutta sbandata, dunque, in piena rimonta e senza sfruttare il pari del Milan e la sconfitta della Lazio, anche perché intanto lievita l’Inter. La quinta sconfitta esterna riporta a galla i difetti di un gruppo allestito per lottare per lo scudetto e le incertezze di un allenatore che non riesce a gestire l’organico come fece nel torneo scorso. Ranieri, ricordandosi del derby vinto il 18 aprile scorso, rinuncia contemporaneamente a De Rossi e Totti. Stavolta gioca d’anticipo. Contro la Lazio tolse i capitani durante l’intervallo, a Marassi li fa accomodare in panchina. Francesco perde il posto per il periodo chic di Borriello e Vucinic, mentre Daniele, fiacco già giovedì contro il Catania (fuori dopo i primi quarantacinque minuti), ha ancora la tosse che non lo fa respirare bene.

Mai successo, comunque, fin qui, di vedere esclusi dalla formazione di partenza, avendoli a disposizione, De Rossi e Totti. Ma non è l’unica novità della gara di Genova: Ranieri cambia tatticamente la Roma, presentandosi con il 4-3-3, con Menez e Vucinic larghi sulle fasce e disposti a sacrificarsi nei rientri: la fase difensiva, in alcuni casi, mostra il 4-5-1, equilibrato e compatto, nella circostanza efficace contro il 4-4-2 di Di Carlo, dove però solo a sinistra, con la catena Ziegler-Guberti, c’è spinta anche da dietro e sovrapposizione del terzino svizzero in aiuto all’esterno ex giallorosso. Vista la prima parte, i due interventi del tecnico sembrano giusti. Greco è nuovamente il centrale e spesso si abbassa davanti a Mexes e Burdisso. Il lavoro più utile, però, lo fanno i due intermedi Perrotta e Brighi che a turno vanno a far pressing, pure se non altissimo, sul portatore di palla, Palombo o Poli che sia.

La Sampdoria è vivace solo all’inizio. Da un cross al volo di Guberti, la conclusione sul fondo di Pozzi. A seguire una chiusura in angolo di Mexes su Poli che si presenta decentrato in area dopo aver vinto un contrasto con Greco. Koman svirgola un paio di palloni in area, su cambi di fascia improvvisi sempre generati dal lato sinistro, anche se poi è lì che la Roma va a costruire l’azione del vantaggio. Cassetti ferma Guberti, Greco scarica a destra su Vucinic che, ancora nella metà campo giallorossa, parte in contropiede, punta Lucchini e lo salta. Entrato in area, destro forte ma non angolato, con Curci poco reattivo, per l’1 a 0 al diciottesimo. L’ex portiere giallorosso si farà perdonare più tardi: splendida la triangolazione delle tre punte, iniziata da Menez che va via in slalom e appoggia su Vucinic, lesto a mandare Borriello al tiro. Diagonale di sinistro e deviazione in angolo di Curci che poi si ripeterà sul destro da fuori di Menez. La Roma subito dopo chiede un rigore: dal corner battuto dal francese, Vucinic di tacco e Lucchini di mano. Per Rocchi è solo calcio d’angolo. Nel recupero, Julio Sergio chiude bene, in due tempi, su Marilungo che si presenta da solo in area.

Ranieri lascia negli spogliatoi Mexes, fastidio alla coscia destra: tocca a Juan. Il cambio, non preventivato, diventa fatale. Il brasiliano sbaglia un retropassaggio, troppo lento, verso Julio Sergio, Palombo entra in area e il portiere lo stende ingenuamente dopo essere stato superato. Espulsione e rigore. Entra Doni per Menez, Pozzi trasforma: 1 a 1 al tredicesimo. Vucinic ha subito la palla per il nuovo vantaggio, su cross da sinistra di Borriello. Destro a lato. Di Carlo dopo un’ora mette Pazzini: fuori Marilungo. E al trentaduesimo fa debuttare Macheda in serie A: esce Pozzi. Il romano si pappa un gol di testa su pennellata di Zauri. Sbaglia di nuovo Juan, però, su cross di Mannini. Il brasiliano tarda a rinviare, Guberti lo sorprende alle spalle appoggia in rete al trentanovesimo. Ranieri, incredibilmente, non fa un piega. Ha ancora una sostituzione, da fare sull’1 a 1, ma non la sfrutta.

La Sampdoria finisce in nove: espulsi i due stopper Lucchini e Gastaldello, entrambi per doppia ammonizione. Ranieri aspetta il recupero per cambiare: dentro Totti per Greco. Troppo tardi e con poco rispetto.