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Riise: «Partita perfetta, ora il bello»

(Il Romanista – D.Giannini) – «Una partita tatticamente perfetta, la Juve non ha mai tirato in porta». Il giorno dopo il trionfo di Torino, John Arne Riise è entusiasta della Roma e della prestazione che ha permesso di volare in...

Redazione

(Il Romanista - D.Giannini) - «Una partita tatticamente perfetta, la Juve non ha mai tirato in porta». Il giorno dopo il trionfo di Torino, John Arne Riise è entusiasta della Roma e della prestazione che ha permesso di volare in semifinale di Coppa Italia.

Il norvegese racconta la serata attraverso le pagine del suo blog: «Le sfide con la Juventus non sono mai facili. E per avere la meglio avevamo bisogno di giocare al top. Lo abbiamo fatto e abbiamo vinto grazie a due gol fantastici di Vucinic e Taddei. Abbiamo posto le basi per il successo con una grande impostazione tattica, penso che loro non abbiano mai tirato in porta per tutta la partita. E questa è la migliore indicazione del fatto che abbiamo svolto un bel lavoro. Siamo molto contenti, questo risultato in trasferta è davvero importante». Come sempre succede in questi casi, con l’entusiasmo dato da una prestazione del genere, ai giocatori verrebbe voglia di tornare subito in campo, per continuare a stupire tutti, per divertirsi. Ma già a Bologna bisognerà fare i conti con la stanchezza che il match di giovedì sera avrà inevitabilmente lasciato nelle gambe. John, l’indistruttibile, quello che più corre e più sembra fresco, non sottovaluta questo aspetto: «In Coppa ci troveremo di fronte l’Inter in semifinale. Una sfida affasciante, non vedo l’ora. Ma da qui in avanti, io, gli altri ragazzi e i tifosi, siamo attesi da tante partite. Proprio per il grande numero di match, sarà importante concentrarsi sul riposo e sull’alimentazione tra gli allenamenti e le partite». Sì, l’alimentazione, perché John non trascura neppure un dettaglio pur di farsi trovare sempre in forma: «Fortunatamente - prosegue -, ho un personal trainer molto qualificato che si prende cura di me e tanti professionisti di talento in società che ci permettono di essere pronti per ogni sfida». La forma fisica. Riise ci dedica un’attenzione quasi maniacale. E in campo si vede. Dopo qualche mese di appannamento, seguito al grave infortunio alla testa rimediato a settembre con la nazionale, ora John sta tornando ai suoi livelli, quelli che gli hanno permesso di guadagnarsi il soprannome di Thunderbolt, ovvero “fulmine”. Riise al top nel momento chiave della stagione è una notizia non da poco. E lui già guarda proprio agli impegni decisivi che si avvicinano: «Contro il Cagliari abbiamo dimostrato di essere in forma – ha scritto prima della sfida di Torino -, all’interno della squadra c’è grande ottimismo. Abbiamo una difesa sicura e tanta creatività. Dopo il Bologna ed il Brescia ci sarà l’Inter. Da metà febbraio, poi, ci saranno la Champions e l’ostico Shakthar Donetsk. Insomma, stiamo entrando in un periodo in cui ci saranno tante partite cruciali». Paura? Ansia? Macché. Questo è pane per i denti di Riise, che spiega: «Giocare, è questo quello che ci piace del calcio. Quindi questo è il momento più bello. E credo che anche i tifosi siano contenti...». L’ultimo pensiero è ancora per la Champions, la competizione per la quale Riise non ha mai nascosto di avere un debole: «Andare in un’altra nazione e giocare contro delle squadre straniere dà una motivazione indescrivibile. La Champions League è qualcosa di speciale, quando esci dal tunnel e senti l’inno della competizione, non puoi fare a meno di avere i brividi». E se lo dice lui che gioca a maniche corte pure sotto zero, c’è da credergli...