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Ranieri:«Il giocattolo non è rotto»

(Il Messaggero – S.Carina) Prima sconfitta casalinga in campionato che fa scivolare la Roma a -13 dal Milan. Ora, però, più che pensare allo scudetto, Ranieri deve preoccuparsi di non rimanere fuori dalla prossima Champions.

Redazione

(Il Messaggero – S.Carina) Prima sconfitta casalinga in campionato che fa scivolare la Roma a -13 dal Milan. Ora, però, più che pensare allo scudetto, Ranieri deve preoccuparsi di non rimanere fuori dalla prossima Champions.

Il tecnico non cerca scuse ma rimanda al mittente le accuse di aver sbagliato le scelte iniziali: «Complimenti al Napoli, sono stati più bravi di noi, superandoci nello spirito, nella corsa e nella grinta. La formazione iniziale? Rifarei le stesse cose. Perché corrono più di noi? Chiedetelo a Mazzarri. La Roma dello scorso anno non c’è più e dobbiamo chiederci il perché». Come è capitato spesso in passato, però, nel momento delle sconfitte il tecnico non fornisce risposte a chi gli chiede i motivi di un gioco assente, di una squadra che arriva quasi sempre seconda sul pallone e di una classifica che inizia a farsi pesante.

Ammette, però, che continuare a parlare di scudetto, è diventato oramai inutile: «Dobbiamo spostare gli obiettivi. Dire che lotteremo ancora per vincere il campionato mi sembra oramai una cosa grossa, dobbiamo rimboccarci le maniche e vedere dove potremo arrivare. Il Napoli? Se non avranno crisi, arriveranno sino in fondo. E’ la squadra che mi ha sorpreso più di tutte». Non ha paura, almeno a parole, di un tracollo verticale della squadra: «Se una partita rompe il giocattolo siamo messi male. Non penso che una gara possa distruggere un anno e mezzo di lavoro. Non ci arrendiamo».

Gli riferiscono le parole di Perrotta, ma non si scompone, anzi: «Ha ragione, non posso che confermare che Simone ha ragione. Del resto è quello che ripeto spesso alla squadra. L’anno scorso c’era l’entusiasmo, la voglia di correre, di sacrificarsi, di “non mollare mai”. Quest’anno c’è un po’ di meno. L’allenatore non può sapere tutto. Un tecnico osserva, sprona, ma fa quello che può. Non c’è la continuità, abbiamo dei picchi ma poi ci arrestiamo. Se non hai la voglia di vivere ti uccidi. Con l’entusiasmo puoi fare tutto, senza invece nulla è possibile. Non voglio però togliere meriti al Napoli che ci è stato superiore. A momenti mi sembrava di rivedere la Roma dello scorso anno».

Arriva il solito momento di attrito con la stampa: «Non voglio scusanti: se le cose non funzionano è colpa anche mia. Sono colpevole anche se certe volte mi chiedo: ma voi eravate qui negli anni passati o no? La squadra questi cali di tensione li ha sempre avuti. Questa è la classica annata dove la squadra ha alti e bassi. I motivi possono essere tantissimi: magari il gruppo ce l’ha con l’allenatore, non c’è entusiasmo, le note questioni societarie... fate voi. Manca forse la scintilla che ci aveva fatto ripartire lo scorso anno. Forse serve cambiare tecnico (ironico) ...anche se io ho lo stesso entusiasmo di sempre. Vorrei che l’avessero tutti».

Duro, infine, il giudizio sullo sputo di Rosi: «Se il ragazzo ha sputato, si è reso protagonista di un gesto inqualificabile – dichiara il tecnico - E’ la cosa più ignobile che si può fare in un campo di calcio. Ora pensiamo allo Shakthar perché incontreremo un’altra squadra che corre molto». E vista la Roma di ieri sera c’è da preoccuparsi seriamente.