(Il Romanista - P.Bruni) - Dai ragazzi fino a sfiorare la Roma. E’ un Claudio Ranieri apparentemente sereno e sorridente quello torna davanti ai microfoni a poco più di un mese dal commiato giallorosso.
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Ranieri: «Altri 200 gol per Totti»
(Il Romanista – P.Bruni) – Dai ragazzi fino a sfiorare la Roma. E’ un Claudio Ranieri apparentemente sereno e sorridente quello torna davanti ai microfoni a poco più di un mese dal commiato giallorosso.
L’occasione si concretizza nel pomeriggio di ieri, nella sede della Provincia, a Palazzo Valentini, insieme, tra gli altri, all’assessore Prestipino, per la conferenza “Il vivaio nel futuro del calcio” e la consegna delle coppe (e premi disciplina) dei vari campionati regionali giovanili. «Sono stati fondamentali nella mia carriera – ha esordito Ranieri – a Cagliari abbiamo lanciato Ielpo, Festa e Fonseca. A Napoli, Zola nell’immediato post Maradona. Al Valencia c’era bisogno di ristrutturare la quadra e abbiamo investito su giocatori come Farinos. Al Chelsea, pur avendo i campioni del mondo Leboeuf e Desailly, abbiamo puntato sul giovane Terry, che avevo indicato come futuro capitano della nazionale inglese. Inoltre, feci acquistare il 22enne Lampard». Un breve passaggio d’epoche fino ad arrivare ai giorni nostri e all’ultimo “lancio” sul grande palcoscenico: Leandro Greco. «Ho voluto lasciar fuori la Roma – spiega l’allenatore romano – perché è stata la mia ultima società. Il merito va attribuito solamente alle qualità che hanno questi ragazzi e non parliamo esclusivamente di tecnica ma voglia, determinazione e spirito di sacrificio».
Una battuta, infine, su Francesco Totti e sul traguardo delle duecentouno reti realizzate in serie A: «Gliene auguro altri duecento. Spero che prenda quelli che gli sono rimasti davanti. E’ un ragazzo d’oro e un campione serio. E’ il nostro capitano». La palla, poi, passa a Christian Damiano, il suo storico secondo in panchina. Per il francese, oltre ad un’interessante lezione sulle varie metodologie di formazione per gli adolescenti che praticano il calcio a livello professionistico, qualche battuta su Jeremy Menez. La situazione del suo “figlioccio”, in particolare dopo le fastidiose dichiarazioni rilasciate al sito internet dell’Equipe, sembrano averlo allontanato dalle grazie dei tifosi. Le prestazioni altalenanti e quella costante sensazione di indolenza, hanno alimentato voci che lo spingerebbero lontano da Trigoria nella prossima stagione. «E’ un ragazzo di grande talento – spiega Damiano – ma come tutti i giovani ha bisogno anche di sbagliare. Rimanere in giallorosso? Farebbe bene a dimostrare tutti i progressi che ha fatto. A Roma o altrove ha dato prova di essere capace e a fine campionato deciderà se rimanere o meno, tuttavia non conosco i discorsi legati al mercato. Sono valutazioni che deve fare da sé, non posso aggiungere altro». Forse, il numero novantaquattro avrebbe bisogno di giocare di più e maturare una certa esperienza per evitare di rimanere un eterno incompiuto. L’Italia, però, è un posto che non aspetta nessuno: «Vieira, Boghossian, Henry e molti altri sono arrivati senza avere la giusta consapevolezza nei propri mezzi. E’ stato un problema per tutti, questo è il campionato più difficile del mondo. Lui è giovane e la maturazione sta proseguendo. Da voi c’è questa mentalità del risultato a tutti i costi e subito»
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