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Ranieri: «A San Siro sarà una grande Roma»

(Il Romanista) – Claudio Ranieri, che difficoltà rappresenta la gara con l’Inter? E’ bello, difficile, stimolante. Faremo una grande partita. Nessuna attaccante di scorta Mi complica i piani. Non averli è dura.

Redazione

(Il Romanista) - Claudio Ranieri, che difficoltà rappresenta la gara con l’Inter?E’ bello, difficile, stimolante. Faremo una grande partita. Nessuna attaccante di scorta Mi complica i piani. Non averli è dura.

I ragazzi sanno quello che devono fare, sono determinati

Jeremy Menez è tornato al top?

Lui prende molti colpi, aveva fatto solo una rifinitura l’altra volta, adesso si è allenato e sta meglio. E’ un campione, quindi credo che per noi sia determinante. Quando è in campo fa la differenza e di Menez ce n’è uno...

L’arrivo di Pazzini quanto ha cambiato l’Inter?

Abbiamo visto che anche loro hanno dei cambi che generano gol. E’ quello che sostengo io. Si sono rafforzati, ben per loro. E’ cambiata la filosofia con il cambio di allenatore. Con Leonardo è una filosofia diversa, noi dobbiamo essere attenti a tutte le problematiche che la gara ci darà. Sarà una gara importantissima per lo scudetto, noi lottiamo con le altre squadre per questo

. Una squadra più offensiva contro il Brescia, come è andato l’esperimento?

Il tridente come quello col Brescia non lo avevamo mai fatto. Va rivisto e valutato partita per partita. Totti non ci sarà e quindi non sarà possibile quel tipo di tridente.

Questione societaria?

Non ne parlo. Noi siamo concentrati sul campo, altro non ci interessa. Parlate di questa cosa con chi di dovere, ne so meno di voi. Io sono come San Tommaso...

Un sollievo?

Ci sarà quando vinceremo qualcosa.

La Roma ha fatto un punto su sei contro la penultima in classifica, condiziona per la gara contro l’Inter questa cosa?

Abbiamo fatto punti dove eventualmente non dovevamo farli. E’ il tallone d’Achille della Roma il perdere punti contro le piccole. Se sapessi perché avrei risolto tutto. Ho un’idea ma non ne parlo con voi.

E’ un fatto di motivazioni?

E’ un fatto di tante piccole cose. Questo è quanto, è inutile che giriamo il problema, mi auguro che non ci sia più in futuro.

La squalifica di due giornate a Philippe Mexes?

Chi sbaglia paga, poi starà alla società vedere se ricorrere in appello. non so se conterà più la sua o quella di Chivu. Io ho tre grossissimi centrali, li ruotavo ed è un peccato non poterlo fare. Ma sono fiducioso.

Due punte in campo e una in panchina per avere cambi?

Potrebbe essere una soluzione.

Francesco Totti che scende a centrocampo per cercare il pallone, una sua direttiva?

Lo lascio libero di capire la situazione. Ci da una mano a centrocampo ed è una sua caratteristica. Lo lascio fare...

Contro il Brescia ha provato i tre centrocampisti.

Pensavo che tre giocatori completamente diversi potessero trovare la soluzione in campo.

Tra le Inter che ha affrontato qual è stata la più forte?

Difficile dirlo perché ogni allenatore dà le proprie indicazioni ad ogni giocatore. Domani sarà diversa da quella che abbiamo affrontato. La gara con il Bologna si giocherà a febbraio. Complica i piani. Speravo che si capisse che ci giochiamo una qualificazione europea. Non è stato tenuto in considerazione, io volevo giocare più in là, ma i matrimoni si fanno in due... Era il Bologna che doveva decidere, noi abbiamo chiesto una cortesia.

Inter gioca la terza partita in sette giorni, può essere un vantaggio?

Loro avranno sempre i cambi notevoli, a me ora mancano, dobbiamo giocarla e vedremo...

Daniele De Rossi ha detto che da anni il problema della squadra è nella testa: false partenze e poi recupero, non è che ci sia un po’ di rassegnazione adesso?

Speriamo che non sia rassegnazione. Prima giochiamole, poi ci sarà o rassegnazione o euforia. Vorrei che i ragazzi la pensassero così. La partita sbagliata nel calcio c’è. Tutti vorremmo 38 vittorie, e vedo che anche altre squadre cadono. Accettateci così...Ognuno ha la sua strategia e il suo modo di giocare. Se riesci ad aprire la cassaforte tutto è più facile. Contro il Brescia ci abbiamo provato e poi abbiamo rischiato di perdere. Presunzione? No, sappiamo che in Italia si deve essere sempre all’altezza della situazione, siamo umani e non macchine, il bello del calcio è che ci possono essere dei risultati che stravolgono i favori del pronostico.