rassegna stampa roma

Però che Greco, sembra Pizarro

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Così, sospesa tra l’idea di un viaggio senza sosta e senza meta — per dirla con Kerouac, On the road: «Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» .

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Così, sospesa tra l’idea di un viaggio senza sosta e senza meta — per dirla con Kerouac, On the road: «Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» .

«Dove andiamo?» . «Non lo so, ma dobbiamo andare» — e l’idea che invece sia tutto uno scherzo— e qui Guzzanti userebbe la parola di Quelo: «Non si sa più quanto stiamo antando su questa Terra» —, la stagione di Leandro Greco procede come un romanzo di formazione. La sua evoluzione verso la maturità è scandita da partite come capitoli. «Tribuna» , «Quella notte» , «Favola» , «Personalità» , «Ritorno sulla terra» , «Un altro volo» sono i passaggi cruciali della sua stagione. Quando il suo mestiere era collezionare tribune. Quella notte che si ritrovò a Basilea e cominciò una nuova vita. La magia di un derby, e la vita divenne una favola. La personalità da veterano che tutti gli riconoscevano. Le insidie dell’età adulta e il ritorno sulla terra. La meraviglia di tornare a volare.

Una splendida giornata Se è vero, come si dice nel calcio e in generale nella vita, che «vincere è difficile, confermarsi di più» , l’ultimo capitolo scritto da Leandro Greco. è il più avvincente, perché racconta una conferma, appunto. E insieme — questo il bello—, sorpresa, stupore, meraviglia. Greco si è ripreso la Roma, è lo strillo. E dentro c’è il racconto di una giornata particolare, l’Epifania, dedicata al calcio e alla crescita. Un pezzo di partita— 50’ col recupero —, un nuovo ruolo— play basso davanti alla difesa —, un altro volo — e qui scatta la meraviglia: molto meglio dell’ultimo De Rossi, praticamente era Pizarro (quello di un anno fa). Ecco, in questa pazza stagione e in questa pazza Roma, l’affidabilità di Greco vince sugli alti e bassi dell’azzurro e le mattane del cileno.

Alla prossima E allora, per onestà, bisogna dire che ha avuto ragione Claudio Ranieri, che ha fatto di questo ragazzo il suo pupillo (e un amuleto?). Lo ha scoperto in Champions, lanciato nel derby, promosso titolare, mandato in campo con ostinazione anche quando l’effetto sembrava svanito. E invece... «Grazie. Voglio ringraziare Ranieri perché mi dà fiducia anche nei momenti difficili. E ora, anche grazie a lui, questa Roma la sento mia. E me la tengo stretta. Spero a lungo» . Parole di Leandro Greco. E il romanzo continua.