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Per nove anni in doppia cifra? France’ provaci

(Gazzetta dello Sport) Un altro record, l’ennesimo: Francesco Totti sta viaggiando verso il suo nono campionato a doppia cifra nell’ultimo decennio.

Redazione

(Gazzetta dello Sport) Un altro record, l’ennesimo: Francesco Totti sta viaggiando verso il suo nono campionato a doppia cifra nell’ultimo decennio.

Solo Samuel Eto’o come lui, ma con una piccola, grande differenza: i nove campionati a doppia cifra di Totti sono scivolati via con un’unica maglia. Quella della Roma. Quella che Francesco indossa da 22 anni, da quando, nel 1989, fu arruolato nelle giovanili giallorosse. Un dettaglio, forse. Ma che dettaglio.

TRA I GRANDI Totti in doppia cifra, tra Eto’o, Ibrahimovic, Milito, Toni, Di Natale. Bomber di razza, gente cresciuta nel segno del gol. Centravanti a tutto tondo. Ma Totti non è un centravanti: è un numero 10. Un numero 10 nel segno dei grandi numeri 10 della storia del nostro calcio, capaci di inventare e segnare: Rivera, Baggio, Del Piero. Ma lui, Francesco, è stato forse il primo numero 10 della storia del football italico ad avere il fisico del centravanti. Ha preso e dato botte, è stato picchiato e si è ribellato, si è rotto prima una gamba e poi un ginocchio, Solo nel 2002-2003 fallì l’obiettivo. Dopo la rete numero 201, «punta» Baggio 205. Poi attaccherà Altafini e Meazza... ha la schiena malconcia dopo lustri di colpi che si vedono poco, ma si sentono molto. Un fisico provato, ma classe purissima, piedi che incantano i serpenti, gol di testa, gol in acrobazia. Firenze spettacolo A Firenze, dove ha centrato e superato il traguardo dei 200 gol, Totti è stato spettacolare. Nel secondo tempo, ha giocato una partita nella partita: assist, lanci, invenzioni, colpi di tacco, un terzo gol sfiorato su punizione dopo un tunnel ad un avversario. Ha dimostrato, nonostante i 35 anni in arrivo, di essere sempre un calciatore ad alto livello. Lui e Del Piero hanno illuminato una domenica di campionato.

Eppure, è il suo destino, c’è chi ancora discute sulla sua grandezza. Si può dissertare su un giocatore che in nove stagioni sulle ultime dieci — con l’eccezione dell’annata 2002-2003 — ha sempre viaggiato a doppia cifra? Si possono sollevare dibattiti su chi, il 19 dicembre 2004, contro il Parma, divenne il miglior marcatore della storia romanista, superando il record di Roberto Pruzzo (106 gol)? Su chi ha vinto la Scarpa d’oro nel 2007 come miglior bomber d’Europa? Su chi ha infranto tutti i primati della storia romanista? Sembra un paradosso, ma così è. Discorsi di lana caprina, ai quali lui ha risposto, domenica scorsa, alla sua maniera: «Dicevano che ero finito. Ora sul carro saliranno in tanti. Centinaia di persone» . I carri dei vincitori, in effetti, sono sempre grandi.

BAGGIO, MA NON SOLO Il suo obiettivo annunciato la scorsa estate, tra le montagne di Riscone di Brunico, è quello di superare Baggio, a quota 205. Poi avrà una prateria di fronte per attaccare la coppia che occupa il terzo posto: Altafini e Meazza, quota 216. Non è un’impresa impossibile. Più difficile puntare Nordahl (225 gol), ma ritrovarsi a fine carriera sul podio, terzo, sarebbe un grande risultato. Dica 300 In totale, coppe europee e nazionali comprese, Totti ha segnato con la maglia della Roma 255 gol. Un giorno, scherzando, ma non troppo, disse: «Vorrei arrivare a quota 300» . Un miraggio, probabilmente, ma avere un obiettivo fa sempre bene e questo fuoriclasse dalle tante vite, dato molte volte per finito e puntualmente risorto, ha dimostrato di essere in grado di compiere imprese straordinarie. Se la salute, vero nemico degli ultimi anni, lo assisterà, chissà. Sognare non è vietato a nessuno, figurarsi ad un campione.