rassegna stampa roma

Pastore alla Roma la chiave è Sabatini

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Il nome chiave è Marcelo Simonian. Che vuole dire Javier Pastore. Qualunque club al mondo che voglia acquistare il car­tellino dell’argentino, Zamparini permetten­do come è giusto che sia, deve...

Redazione

(Corriere dello Sport – P.Torri) - Il nome chiave è Marcelo Simonian. Che vuole dire Javier Pastore. Qualunque club al mondo che voglia acquistare il car­tellino dell’argentino, Zamparini permetten­do come è giusto che sia, deve passare attra­versoel senor Simonian, procuratore ma non solo delFlaco.

PERCENTUALI - Simonian è un personaggio abbastanza par­ticolare. Al telefonino prati­camente non parla (resta da capire perché lo abbia acqui­stato), risponde solo via mail, dà la sensazione di chi sa co­me si fanno gli affari. C’è an­che da aggiungere l’aspetto più interessan­te, cioè cheel senor Simonian ha tuttora la proprietà del sedici per cento del cartellino di Pastore. Che non è certamente poco con­siderando la valutazione di mercato dell’ar­gentino. Basti dire che se venisse ceduto a quaranta milioni, sei milioni e quattrocento­mila finirebbero nelle tasche dell’agente su­damericano. Ed è a questo aspetto che ieri, dichiarando ancora una volta l’incedibilità del suo giocatore,(«Sono molto infastidito da tutte queste voci su Pastore alla Roma. Lo ripeto: il giocatore non è in vendita. Il calciatore è nostro e rimarrà qui. Sono dav­vero molto infastidito e non mi riferisco so­lo alle voci sulla Roma ma anche a quelle che riportano un interesse della Juventus. Javier è ince­dibile », Zamparini si riferiva a proposito («A me è costato circa diciannove milioni» ) del reale costo del cartellino delFlaco, preso dall’Hura­can per sei milioni e mezzo di euro, inserendo successiva­mente una clausola liberato­ria da settanta milioni dove, il sedici per cen­to, fa undici e duecentomila. E’ chiaro che, soprattutto dopo gli ultimi due-tre mesi di campionato, la valutazione di Pastore non può oggi essere di settanta milioni, ma è al­trettanto chiaro che Zamparini, se mai do­vesse prendere la decisione di trattare la cessione, punterà comunque al massimo per ottenere la miglior plusvalenza possibile per un giocatore che il prossimo venti giugno compirà ventidue anni e che ha già dimo­strato di avere numeri da campione. STRATEGIA - La volontà del giocatore, uno sti­pendio decisamente basso, l’amicizia con Walter Sabatini, futuro direttore sportivo della Roma americana (lo ha dichiarato lui stesso), la pos­sibilità di offrirgli comunque un palcoscenico europeo vi­sto che difficilmente il Paler­mo giocherà le coppe nella prossima stagione. L’aspetto più importante è il rapporto che lo lega a Sabatini. Lo ha portato lui a Palermo, sfrut­tando l’ottima conoscenza del calcio suda­mericano che Sabatini controlla personal­mente o attraverso persone di sua fiducia. Il rapporto tra i due è ottimo, così come è ec­cellente quello tra il ds e il procuratore Si­monian, si fidano uno dell’altro, la stima è reciproca. Certo, su un giocatore come Pa­store, non è che abbia messo gli occhi soltan­to la Roma, ma di fronte a offerte che si equi­valgono, l’argentino non avrebbe difficoltà a scegliere il club di Sabatini, se non altro per una questione di fiducia. C’è poi l’aspetto dello stipendio. Non ci sono cifre ufficiali, ma pare che quello di Pastore a Palermo sia ancora inferiore al milione di euro, una cifra sulla quale si potrà fare per due o per tre. AMBIENTE - Per paradosso, un aiuto alla Roma per concre­tizzare il suo sogno, lo po­trebbero dare i tifosi parler­mitani. Nel senso che negli ultimi mesi, il giocatore ha perso quasi tutto il credito che si era costruito nella tifo­seria palermitana. Due gior­ni fa, tanto per dirne una, all’uscita dell’al­lenamento, Pastore è stato duramente con­testato con tanto di lancio di uova sulla sua auto. La cosa, ovviamente, non gli ha fatto piacere. E questo potrebbe indurlo a chiede­re di essere ceduto. A quel punto per chi lo vorrà, a cominciare dalla Roma, sarebbe tut­to un po’ più semplice.