rassegna stampa roma

Operativo, ma già “generale”

(Il Romanista – C.Zucchelli) Organizzazione, comunicazione, protezione della squadra. Ma anche multe e regole più severe. Così Montali, che ha anche seguito in prima persona il caso De Rossi-Shakhtar, sta lavorando dal momento della sua...

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) Organizzazione, comunicazione, protezione della squadra. Ma anche multe e regole più severe. Così Montali, che ha anche seguito in prima persona il caso De Rossi-Shakhtar, sta lavorando dal momento della sua nomina.

La parola d’ordine è una sola: organizzazione. Da quando Gian Paolo Montali è stato nominato direttore operativo (generale lo diventerà appena sarà possibile ufficializzarne la nomina, ma in pectore già lo è) è stato questo l’obiettivo che ne ha guidato tutte le decisioni. Il suo è stato, è e sarà un lavoro a 360 gradi: si occupa della prima squadra e di tutto quello che le ruota intorno, dai tifosi alla comunicazione, dagli spostamenti aerei all’accoglienza delle famiglie allo stadio. Quale sia il suo ruolo, in fondo, è ben spiegato nel libro che ha scritto qualche anno fa: «Mi occupo – è scritto nelle prime pagine – dell’organizzazione della squadra, visibile e invisibile. Di chi scende in campo e di chi agisce dietro le quinte». E’ esattamente questo che fa nella Roma. Nello specifico, Montali in queste settimane si è occupato in prima persona del caso De Rossi (la squalifica richiesta dallo Shakhtar) lavorando sotto traccia con gli avvocati giallorossi, consapevole che una vasta eco mediatica avrebbe creato solamente problemi. Alla Roma e al giocatore stesso. La notizia è uscita solo l’ultimo giorno, quando la Uefa ha dato il suo parere, e il risultato ha premiato la strategia romanista, tanto che martedì De Rossi sarà regolarmente in campo. Strategia che si potrebbe definire “del silenzio” e che da oggi in poi cercherà di essere adottata sempre più spesso a Trigoria. Almeno per quanto riguarda multe (più severe) e regole: Montali ne ha già parlato alla squadra, ma si cercherà, per quanto possibile, di far restare queste cose nello spogliatoio. Per quanto riguarda la comunicazione ufficiale, invece, le cose cambiano eccome: le conferenze, da giovedì scorso, si terranno nella Sala Champions per far sì che giornali, siti, radio e tv possano stare più comodi e più ordinati. Per chi ha bisogno di lavorare poi la società mette a disposizione la sala più piccola con dei tavoli dove poter scrivere e inviare servizi. In futuro non è escluso che si apra qualche allenamento alla stampa, così come ai tifosi, per i quali potrebbe essere (finalmente) costruita la tribunetta.

SQUADRA Come tutti i grandi club europei, la squadra è blindata. Da qualche tempo viaggia sempre in charter senza amici, familiari e giornalisti. Almeno in Italia. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda le trasferte europee, dove gli aerei della Roma sono “aperti” anche ad esterni. Inoltre Montali sta studiando un’area apposita allo stadio per le mogli e i figli dei giocatori. Lo scopo è duplice: permettere alle signore di avere più confidenza e tenerle separate da tifosi o presunti tali che, quando le cose vanno male, se la prendono con loro e con i mariti. ADRIANOMontali sta seguendo in prima persona anche la vicenda legata al futuro del brasiliano. Il giocatore, che dal punto di vista umano a Trigoria è in ottimi rapporti con tutti, è praticamente con un piede sull’aereo per il Brasile. Nei prossimi giorni dovrebbero essere saldate tutte le pendenze con lui (gli stipendi) e i suoi procuratori, passo necessario per arrivare alla risoluzione consensuale del contratto. Senza rancore e, soprattutto, senza polemiche. La Roma in questo momento non ne ha proprio bisogno.