(Il Messaggero - E.Maida) Da tempo i presidenti hanno smesso di considerare i sentimenti, che pure sono il sale del calcio, ma in questo caso la trasgressione è davvero degna di nota e merita la copertina del campionato che torna dopo la lunga sosta invernale preteso e ottenuto dal sindacato senza trovare l’opposizione di un Marchionne del pallone.
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Novità, litigi, sfide, polemiche: si riparte con i fuochi d’artificio
(Il Messaggero – E.Maida) Da tempo i presidenti hanno smesso di considerare i sentimenti, che pure sono il sale del calcio, ma in questo caso la trasgressione è davvero degna di nota e merita la copertina del campionato che torna dopo la...
Sarà anche per questo che il Milan, che nonostante la sberla romanista riparte guardando tutti dall’alto in basso, ha cercato e ottenuto un colpo a effetto che rubasse un po’ di vetrina agli interisti.
L’ingaggio di Cassano, liquidato dall’inflessibile Garrone (qui De Amicis proprio non entra) somiglia a un’altra provocazione: c’è già chi immagina scene da saloon con la partecipazione straordinaria di Ibrahimovic mentre Ronaldinho, ex cocco di Berlusconi, sparge veleno in prossimità dell’addio. Il Milan gioca a Cagliari dove il suo tecnico Allegri si rivelò, dopo avere svernato a Dubai, guarda tu i casi della vita.
Un modo come un altro per affrontare quella che ormai si definisce «sindrome da capitone» e terrorizza molti tecnici: tra sudamericani che perdono gli aerei, romeni che si ammutinano (ahi Mutu), africani che prendono l’influenza e italiani storditi dalle vacanze ai tropici, nessuno può garantire il rendimento delle squadre dopo una sosta così lunga. Se Benitez non ha mangiato il panettone, altri potrebbero avere esagerato nei festeggiamenti. La Lazio, sempre più coesa secondo l’impareggiabile Lotito, spera appunto in un passo falso del Milan per agganciarlo in cima alla classifica, ma è attesa dal classico incrocio pericoloso contro il Genoa che Preziosi ha affidato in corso d’opera a quel Ballardini licenziato proprio dalla Lazio appena un anno fa.
Quanto alla Roma, sempre in ansiosa attesa di novità sul fronte societario, ospita il Catania in un clima pieno di contraddizioni: da una parte c’è un bilancio incoraggiante (un punto in più dello scorso campionato, qualificazione raggiunta in Champions) dall’altra quel mare mosso di cui parla Ranieri, alle prese con i dolori di Pizarro, la frenesia di Vucinic e la complessa gestione del caso Totti. Che meriterebbe forse un occhio di riguardo per quello che ha fatto e per quello che può ancora fare. Per non farsi mancare nulla, impazza intanto il cosiddetto mercato di riparazione che suggerisce spesso stravaganti quesiti. Tipo: cosa ci fa la Lazio con Santa Cruz? Perché Adriano deve costringere Okaka a giocare nel Bari?
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