Se mai qualcuno (non solo fra i tifosi italiani, ma anche fra gli "ingrati" supporter spagnoli) avesse sperato in un acciacco in una defezione di Morata per la sfida di domani sera, può anche mettersi l'anima in pace: Alvaro ci sarà, lui, croce e delizia delle Furie Rosse, ma pur sempre il quarto miglior giocatore degli iberici in nazionale e a soli due gol da David Villa, scrive Giulio Mola su La Nazione. «State tranquilli, giocherebbe anche se zoppo», confermano sorridendo i cronisti spagnoli che hanno visto pochi giorni fa il bomber, con Fabian Ruiz e Carvajal demolire la Croazia dopo averla anestetizzata per venti minuti. Sarà dunque ancora Morata (che ha smaltito la botta al ginocchio sinistro), con ai fianchi i giovani Yamal e Nico Williams a guidare l'attacco spagnolo a Gelsenkirchen. Scalpita il bomber, che sente questa sfida più di tante altre, una sorta di derby in salsa tricolore. Perché ha la moglie italiana e perché in A ha vissuto due esperienze, entrambe in maglia bianconera. E poi, chissà, nel Belpaese potrebbe tornarci ancora, visto che proprio i bianconeri, come la Roma, il Milan e il Napoli, un pensierino lo stanno facendo (clausola da 12 milioni), anche alla luce di alcune scoppiettanti dichiarazioni del calciatore che nei giorni scorsi aveva addirittura paventato un addio all'Atletico. La rabbia del momento a causa di critiche ingenerose? Lo sfogo di un campione di cui nessuno, neppure la sua gente, si è mai realmente innamorato? Il Morata furioso però ieri aveva già un volto più sereno. Carico ma con toni più morbidi.
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Morata, la classica è come un derby. Alvaro significa gol: la A lo rivuole
I bianconeri, come la Roma, il Milan e il Napoli, un pensierino lo stanno facendo (clausola da 12 milioni)
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