(Il Corriere dello Sport - P.Torri) «Io vorrei continuare a giocare con la Roma». Philippe Mexes non poteva fare auguri migliori ai tifosi giallorossi.
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Mexes: “Roma voglio restare”
(Il Corriere dello Sport – P.Torri) «Io vorrei continuare a giocare con la Roma». Philippe Mexes non poteva fare auguri migliori ai tifosi giallorossi.
Perché poco prima dello spumante di mezzanotte, ha ribadito, per l’ennesima volta peraltro, stavolta anche alla presenza delle telecamere di Sky, come la sua preferenza per il futuro sia uguale a un presente che per lui vuole dire sette stagioni con la maglia giallorossa, un legame ormai epidermico con la città, l’ambiente, i tifosi. Eppure c’è tuttora in vita solo e soltanto un contratto in scadenza il prossimo trenta giugno, cosa che anche i meno esperti di calcio sanno come ormai da ieri consenta al difensore francese di sentirsi un giocatore libero di trattare con qualsiasi club al mondo potendo mettere sul piatto della sua trattativa che, il prossimo primo primo luglio, il suo cartellinocosterà zero euro. OFFERTA -Qualche giorno fa il presidente della Roma, dottoressa Rosella Sensi, è intervenuta anche sulla questione Mexes. Affermando che con il giocatore e il suo procuratore ci sono stati incontri e contatti per arrivare alla firma su un nuovo contratto che la Roma vuole fare, sottolineando anche il particolare e consolidato rapporto che la lega al francese, al punto che per la precedente firma, interruppe il suo viaggio di nozze. Con Mexes che ha ribadito la sua voglia di Roma, non dovrebbero quindi esserci dubbi sulle reali e concrete possibilità di arrivare a un nuovo accordo tra le parti, fermo restando che la parte economica è ancora un argomento da discutere vista la particolarissima situazione societaria della società giallorossa. Su questo punto, però, quello dell’avviata trattativa con Mexes, le cose non tornano. Non tanto perché lo pensiamo noi, quanto per quello che ha detto il francese, rispondendo a una precisa domanda se gli fosse già arrivata una proposta dalla Roma:«No, non ancora, c’è tempo, vediamo». Aggiugendo pure, cona espressione tipica romana, che«da mo’ che sono in scadenza». Che voleva essere una battuta, anche per sottolineare come la sua attesa sin qui sia stata vana. Delle due: o la Roma parla con il procuratore senza che questi metta Mexes a conoscenza della cosa, oppure qualcuno racconta una bugia. O anche, terza ipotesi, qualcuno racconta bugie alla dottoressa Sensi. REALTA’ -Per ora su una cosa si può andare sul sicuro, o quasi: Philippe Mexes concluderà la stagione con la Roma. Poi si vedrà. A noi risulta che i contatti con giocatore e il suo procuratore ci siano stati sino a un paio di mesi fa, poi si sono bloccati in una situazione di stallo causata dalla situazione dacolor che son sospesidella Roma società, proprietà Unicredit, gestione Sensi, futuro chissà. Ecco, quel chissà, fa tutta la differenza del mondo. Perché Mexes vuole scoprire chi c’è dietro quel chissà, parola che per certi versi pesa anche sull’eventuale richiesta economica del difensore. I suoi sette anni di Roma sono stati tutti all’insegna della famiglia Sensi. Se ci sarà un nuovo proprietario, vuole conoscere chi è, capire le prospettive della nuova Roma, fermo restando che la sua prima opzione rimarrebbe sempre la società giallorossa. Eventuali, nuovi, rinvii sulla questione societaria (le ultime hanno indicato in fine gennaio, inizio febbraio il periodo per la fumata bianca per il nuovo proprietario ma diffidare è lecito visto i precedenti), potrebbero risultare determinanti sul futuro del giocatore. Futuro che non lo preoccupa nella maniera più assoluta. Anche perché negli ultimi mesi non è che non gli siano arrivate diverse telefonate da parte di club italiani e stranieri. Milan (a cui da molto tempo la Roma, se non altro per l’ottimo rapporto tra la dottoressa Sensi e l’amico Adriano, ha detto che, nel caso decidesse di vendere il francese, per il club rossonero ci sarebbe una corsia privilegiata) e Arsenal per esempio. Ma anche Inter, Chelsea, Liverpool e si potrebbe continuare. Insomma, non avrebbe che l’imbarazzo della scelta. Al contrario della Roma.
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