(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Se non ora, quando? Scendono in piazza anche i francesi, pure loro, in un certo senso, per ritrovare la dignità perduta. Dice Philippe Mexes: «Ci siamo confrontati, noi giocatori, ci siamo detti che alcune cose vanno migliorate,
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Mexes-Menez «Ora liberiamo tutta la nostra potenza»
(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Se non ora, quando? Scendono in piazza anche i francesi, pure loro, in un certo senso, per ritrovare la dignità perduta. Dice Philippe Mexes: «Ci siamo confrontati, noi giocatori, ci siamo detti che alcune cose...
certi atteggiamenti sono sbagliati. Prendiamoci le nostre responsabilità, correggiamo la rotta finché siamo in tempo. Torniamo quelli dello scorso anno, il campionato non è ancora da buttare, non dobbiamo mollare» . Prende la parola pure Jeremy Menez, e si nota una certa fatica, ma il messaggio è comunque chiaro: «Ci sono dei problemi, ma non ne facciamo un dramma. Siamo in grado di risolverli, vogliamo ripartire subito» .
Che sprint «La leggerezza rende veloci» , il concetto alla base dell’ultima innovazione tecnologica applicata alle calzature, che saranno fatte pure in termopoliuretano, ma sempre scarpette sono: comode come pantofole, leggere come piume. L’Adidas gongola, i giocatori calzano, i tifosi— un centinaio davanti allo store di via del Corso — godono, la Roma spera. La consapevolezza di dover agire subito e la velocità con cui va eseguita la svolta: ecco il connubio che può rimettere in piedi la baracca, stasera. «Una partita importante, dobbiamo ritrovare la vittoria, evitare di subire gol, proseguire il nostro cammino in Champions, risollevare il morale» , dice Mexes sperando in una partita salvifica. «La sconfitta col Napoli a questo punto va soltanto dimenticata, guardiamo avanti, la Champions è una vetrina affascinante, noi vogliamo restarci più a lungo possibile» , gli fa eco compare Menez.
Che confusione «Scarpe come seconda pelle, così posso sbaragliare gli avversari più velocemente» , questo lo dice Lionel Messi. Bastasse il termopoliuretano o come diavolo si chiama a dribblare avversari e ostacoli, a portare la Roma fuori dal tunnel. Mexes amplia il concetto di cui sopra, con altrettanta onestà, perché l’autocritica è lodevole, ma non è sufficiente. «Cambiamo molto spesso modulo e questo ci mette in difficoltà. E le gambe, poi... ogni tanto sentiamo la fatica» , questo messaggio è stato già recapitato a Ranieri. Servono idee più chiare, servono certezze, e chissà che la svolta americana di ieri non produca benefici immediati, stasera. «Ma noi non dobbiamo pensare al futuro societario, né ai prossimi proprietari — afferma con un certo imperio Menez —, non è il nostro compito. Noi dobbiamo pensare solo a giocare e, possibilmente, a vincere» .
Quante distrazioni Semplice, semplice. Eppure, finora, motivi di distrazione ce ne sono stati e hanno fatto dei danni, sballottando la squadra di qua e di là. Poi, ognuno ha la distrazione sua. Mexes ce l’ha grossa quanto il futuro. «Sono in scadenza di contratto, ogni volta che gioco tocco ferro: e se mi faccio i crociati e sto fermo sei mesi, con chi lo firmo il contratto io?» . E in effetti non fa una piega. «Ho parlato in privato con la Sensi, è vero, ma quel che ci siamo detti resta tra me e lei— dice la mattina a Trigoria, nella conferenza Champions—. —. A questo punto aspetto la nuova dirigenza, la nuova proprietà, poi vedremo» . Che ne sarà di lui? Neanche a farlo apposta, nel pomeriggio arriva la notizia dell’esclusiva concessa agli americani. «A Roma sto bene, sono di qui da sette anni, questo avrà un peso, certo — aggiunge Mexes —, ma non posso nemmeno escludere che andrò via» . Giustamente, tiene la scarpetta nuova di zecca in due staffe, adesso non gli conviene più scegliere. «Ora non ci posso proprio pensare» . Ora, subito, adesso E allora, se tutti pensano solo alla Shakhtar, stasera ne verrà fuori una partita memorabile. «Dobbiamo sbloccare la nostra forza e la nostra potenza, ne abbiamo tanto, facciamola vedere» , dice Mexes. «Dobbiamo pensare solo alla Champions, questo è il nostro obiettivo: andare avanti in questa competizione, conquistare un posto nella prossima» . Se non ora, quando?
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