(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) Notizie dall’altro mondo, ma che incredibilmente riguardano la Roma e che aprono finalmente uno squarcio di chiarezza nella nebulosa che sembra avvolgere da un po’ di tempo le sorti della società giallorossa.
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Mexes fa l'americano
(Corriere dello Sport – R.Boccardelli) Notizie dall’altro mondo, ma che incredibilmente riguardano la Roma e che aprono finalmente uno squarcio di chiarezza nella nebulosa che sembra avvolgere da un po’ di tempo le sorti della società...
UNA SERA A CENA - Metti una sera a cena a migliaia di chilometri da Trigoria, diciamo Cape Town, Sudafrica, qualche giorno prima di Natale. Metti che a questo banchetto partecipino Franco Baldini, Gianluca Vialli, Massimo Mauro, un altro ex calciatore, un manager di una famosa azienda italiana che opera in tutto il mondo e...una persona capitata lì non proprio per caso ma quasi. Metti che si parli di tutt’altro che di calcio. Per esempio di aromi e tostature, fragranze e qualità. Marchio e business. Perchè questo non è un incontro per parlare della Roma, tutt’altro. Ma metti anche che a un certo punto, visti i personaggi a tavola, il discorso scivoli inevitabilmente ( ma non era certo l’argomento centrale della cena) sulla Roma calcio e sul suo futuro, partendo da un calciatore oggettivamente in bilico. L’ATTESA DI PHILIPPE - Metti che si parli di Philippe Mexes e che trattando questo argomento si scoprano anche alcune notizie importanti, forse decisive sul futuro del club giallorosso. Scenari che potrebbero essere ufficiali tra qualche tempo, ma che in extremis potrebbero anche non concretizzarsi. Per esempio che Mexes stia solo aspettando che Baldini gli dia l’ok, una cosa che suonerebbe più o meno così. Sì, la Roma l’hanno presa gli amici americani, da oggi sono io il nuovo direttore generale e tu, come eravamo d’accordo, mi firmi un bel quadriennale, resti romanista a vita e poi si festeggia insieme. Ecco perchè il francese tergiversa. Con Baldini in società il rinnovo sarebbe automatico. MADE IN USA - Metti che gli americani, East e West Coast in coalizione, solidissime possibilità economiche, con Unicredit che resta al 10 per cento, siano a un passo dalla Roma e abbiano già eletto Franco Baldini non solo direttore generale ma anche plenipotenziario della nuova società. Tanto vicini che avrebbero già scelto anche il nuovo allenatore, straniero ma non troppo ( il quale però avrebbe cortesemente rifiutato), e che ora stiano battendo altre piste, in ogni caso un top trainer. Ma metti che, come potrebbe oggettivamente essere, ma Franco Baldini teme, la Roma finisca ad altri perché hanno prevalso altre logiche grazie ad altre amicizie o forti pressioni politiche. Metti che a Philippe Mexes questo scenario sia meno gradito del precedente e si liberi come da contratto a parametro zero, mettendosi all’asta per giugno avendo più di un estimatore sia in Italia che all’estero. Mettiamola come vogliamo, ma questo è a oggi uno scenario possibile, concreto, un progetto che potrebbe andare a dama in pochi giorni ( se ne sta parlando a migliaia di chilometri da Roma ma stavolta anche da Cape Town) nonostante qualche mal di pancia accusato in corso di due diligence. Metti che davanti a un... buon caffè si sia svelato l’arcano giallorosso.
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