(Corriere dello Sport - P.Torri) - Undici, a Trigoria si augurano dodici, partite per giocarsi il futuro nella Roma. Nove sfide di campionato inseguendo un obiettivo Champions League, due, a Trigoria si augurano tre, gare di coppa Italia per rispondere a una domanda: Menez sì o no?
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Menez si gioca Roma e Francia
(Corriere dello Sport – P.Torri) – Undici, a Trigoria si augurano dodici, partite per giocarsi il futuro nella Roma. Nove sfide di campionato inseguendo un obiettivo Champions League, due, a Trigoria si augurano tre, gare di...
Ovvero: il talento francese può e deve far parte del futuro progetto americano della Roma che verrà? Jerry, come lo chiamava Claudio Ranieri, finora ha convinto solo in parte, capace di giocate straordinarie che ne confermavano il talento purissimo, ma anche di blackout o prestazioni impalpabili che costringevano a ritornare al punto di partenza, cioè: è un campione o rischia di rimanere un’eterna ipotesi di campione?
MONTELLA -L’allenatore giallorosso sembra aver deciso, a Firenze ribadirà la fiducia al francese, la stessa che gli aveva manifestato prima del derby, inserendolo nella formazione iniziale, per poi, dopo una manciata di minuti di ripresa e alla luce di una prestazione che non aveva lasciato segni, tornare ai suoi passi, sostituire Menez e riequilibrare la sua Roma. Il risultato è stato che la Roma ha vinto il quinto derby consecutivo. Roba che avrebbe potuto far immaginare un immediato ritorno in panchina del francese in vista della trasferta di Firenze. Solo che domani al Comunale fiorentino non ci sarà Vucinic (l’anno scorso autore del gol che permise ai giallorossi di vincere sul campo dei viola) e, allora, tutto diventa più facile, Menez al posto del montenegrino, principale partner offensivo di FrancescoTotti in un riconfermato quattrodue- tre-uno che, pure stavolta, dovrebbe vedere Marco Borriello costretto a sedersi in panchina.
NAZIONALE -Per il francese, quella di Firenze, può essere davvero l’ultima chiamata per far vedere che a uno con il suo talento non si può rinunciare. Tocca a lui, sapendo che non ci potranno più essere molti altri appelli, anche in considerazione di una scadenza contrattuale che dice trenta giugno del 2012, quindi o la nuova Roma deciderà di puntare su di lui con inevitabile prolungamento contrattuale, oppure il talento del francese potrà diventare un tesoretto da mettere sul prossimo mercato. Con il rischio, però, per il francese di perdere conseguentemente anche la nazionale dove, peraltro, è stato nuovamente convocato (insieme da Mexes) dal commissario tecnico Laurent Blanc per le prossime due partite, il 25 marzo in Lussemburgo una gara valida per il girone di qualificazione all’Europeo, il 29 a Parigi un’amichevole contro la Croazia. Anche per questo, nel finale della stagione, Jerry deve essere consapevole di giocarsi la Roma e la Francia, il presente e il futuro. La sua nazionale inevitabilmente passa attraverso anche le eventuali buone prestazioni del francese con la maglia giallorossa. Da subito. Da Firenze domani all’ora di pranzo, quando la Roma sarà chiamata alla prima di nove finali di campionato, consapevole che sbagliarne una vorrebbe dire azzerare l’importanza delle successive. Menez è chiamato a dare una risposta importante. Ha le qualità per darla positiva.
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