(Il Romanista - C.Zucchelli) Una grande notte di primavera per tornare grande. Jeremy Menez, la carta a sorpresa (ma neanche tanto) che Vincenzo Montella ha in mente per battere la Juventus.
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Menez, la grande occasione
(Il Romanista – C.Zucchelli) Una grande notte di primavera per tornare grande. Jeremy Menez, la carta a sorpresa (ma neanche tanto) che Vincenzo Montella ha in mente per battere la Juventus.
La sua fantasia, il suo talento, la sua voglia di tornare ad essere decisivo contro la squadra che, secondo qualcuno, il prossimo anno potrebbe diventare la sua. In questi giorni Menez, di ritorno dalla trasferta con la Nazionale, è apparso più sereno rispetto agli ultimi tempi, sicuramente carico e pronto a tornare quello di inizio stagione. L’Olimpico è pronto ad abbracciarlo, lui ha voglia di stupire ancora, sempre con attenzione a quella disciplina tattica che Montella reputa fondamentale. E che gli è stata chiesta anche stasera, quando, alle sue spalle, avrà comunque Nicolas Burdisso pronto a coprirlo. Visto che, quello che la Roma vuole da lui, è imprevedibilità. Insieme a Menez libero di spaziare nel 4-2-3-1, ci saranno Mirko Vucinic e Simone Perrotta, a comporre il trio che agirà alle spalle dell’unica punta, Francesco Totti. Ieri sembravano in rialzo le chance di Borriello (che in estate, così come il centrale argentino, ha detto no ai bianconeri), ma difficilmente Montella si priverà, almeno all’inizio, del Capitano autore di quattro gol nelle ultime due partite. Per l’ex attaccante del Milan ci sarà sicuramente spazio nella ripresa, visto che in questi giorni è apparso in grandissima forma e Montella si aspetta la stessa capacità di cambiare le partite che aveva lui da giocatore, come ammesso poi anche in conferenza stampa: «Penso che a fare la differenza sono i giocatori che entrano dalla panchina.
Io credo molto nel valore della panchina perché nelle grandi squadre fa la differenza ». Un altro che è pronto a fare la differenza è Mirko Vucinic: assente a Firenze per squalifica, è un altro giocatore che a Torino prenderebbero volentieri. Nella sessione invernale i bianconeri hanno provato a fare un sondaggio, ma a Trigoria hanno dichiarato il montenegrino incedibile. A giugno, con ogni probabilità, le cose non cambieranno, visto che DiBenedetto e soci sono, calcisticamente parlando, innamorati di lui. In difesa, con Doni confermato in porta, spazio agli stessi quattro giocatori che da Lecce in poi hanno guidato il reparto arretrato. Burdisso a destra, Mexes e Juan al centro, e Riise a sinistra. A centrocampo, spazio a De Rossi e Pizarro. Proprio il terzino norvegese ieri all’uscita da Trigoria ha detto: «Quarto posto? Noi ci crediamo sempre». Come lui, anche Marco Cassetti, che si è intrattenuto per foto e autografi. Il difensore torna nella lista dei convocati dopo che in Salento aveva lasciato il campo per un problema all’inguine, ma troverà spazio solo in panchina, mentre a Udine, tra una settimana, dovrebbe tornare titolare. Al Friuli si dovrebbe rivedere anche Julio Sergio, assente per un problema alla caviglia. Ai tifosi che lo hanno incontrato ieri ha detto: «Io sono sempre pronto, ma tanto non gioco...». Un’amara considerazione, che allontana sempre di più il portiere da Trigoria. Di questo però se ne parlerà a giugn o, adesso conta solo vincere.
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