(Il Messaggero - U. Trani) - «Siamo pronti a combattere, perché vogliamo i quarti». Mircea Lucescu, 65 anni, fa sul serio, anche come espressione. Vuole spaventare la Roma anche prima della sfida di Donetsk.
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Lucescu: “Siamo pronti ad entrare nella storia”
(Il Messaggero – U. Trani) – «Siamo pronti a combattere, perché vogliamo i quarti». Mircea Lucescu, 65 anni, fa sul serio, anche come espressione. Vuole spaventare la Roma anche prima della sfida di Donetsk.
Non mostra lo stesso sorriso dell’immagine storica che si vede in un corridoio che porta alla tribuna principale del Donbass Arena. Il tecnico rumeno raggiante con la Coppa Uefa conquista nel 2009, l’ultima prima di diventare Europa League. Adesso la faccia è di chi non si sente comunque al sicuro, nonostante il vantaggio accumulato all’andata: «Lo stato d’animo della mia squadra è buono, I ragazzi stanno bene. La partita sarà difficile, ma speriamo di vincere. Perché loro sono qui per vendicarsi». Non solo della sconfitta, anche del reclamo, su richiesta proprio dell’allenatore, alla Disciplinare dell’Uefa, per il colpo proibito di De Rossi a Chygrynskiy, nel secondo tempo della partita dell’Olimpico. «No, con Ranieri non ho parlato», avverte Lucescu, amicone del tecnico uscente. «Devo pensare a questa partita, poi lo sentirò». L’avvicendamento sulla panchina giallorossa non lo preoccupa affatto: «Riproporranno il modulo di Spalletti, lo stesso di quattro anni fa quando giocammo sempre contro di loro in Champions, un assetto che prevede solo un attaccante. Senza Ménez e Cassetti non cambierà nulla».Nè lo infastidisce la sostituzione di Atkinson con Webb. «Uno o l’altro, non è così importante. In tutte le partite di Champions League ci sono arbitri di alto livello. Ma non è importante, ci aspettiamo che i nostri giocatori, facciano la differenza: veniamo da sei-sette anni di esperienza nelle coppe europee. Ci sono giovani giocatori di talento».Il capitano Dario Srna si pregusta già la storica qualificazione: «Sappiamo come si presenterà la Roma: i giallorossi vorranno imporre il loro gioco nei primi minuti, ma noi siamo pronti, anche più che all’andata, e molto concentrati. Abbiamo aspettato a lungo questo momento, sia noi che i tifosi». Il 3 a 2 della gara dell’Olimpico dà ovviamente forza ai giocatori di Lucescu, anche chi non era in campo la sera del 16 febbraio, come il mediano Olexiy Gai (si gioca il posto con Mkhitaryan, anche se, per quel ruolo sono in rialzo pure le azioni di Stepanenko) sempre presente nelle 6 gare della prima fase e assente solo a Roma.Ma il centrocampista ucraino non si fida dei rivali, soprattutto dopo l’addio di Ranieri: «Siamo a un passo da un’impresa storica, ma sarà dura, forse anche più che nella prima partita. È impossibile valutare la situazione in un’altra squadra, ma credo che il cambio di allenatore possa dare una spinta emotiva alla Roma».Proprio per questo il suo partner di reparto, Tomas Hubschman, evita di dare per scontato il passaggio ai quarti: «È troppo presto per festeggiare. La partita di Roma vale solo metà, manca ancora il secondo round. Speriamo di giocare bene anche qui».
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