(Corriere dello Sport – P.Torri) - Un merito bisogna riconoscerglielo. Marco Borriello non è uno che ha paura di metterci la faccia.
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«Sì, ho sbagliato ma non mi pento»
(Corriere dello Sport – P.Torri) – Un merito bisogna riconoscerglielo. Marco Borriello non è uno che ha paura di metterci la faccia.
Quando fa gol si presenta davanti a telecamere e taccuini, quando sbaglia un calcio di rigore che, se trasformato, poteva ancora garantire un sogno, si presenta lo stesso. Lo ha fatto anche ieri sera, in un’amarissima notte di Champions, al termine di novanta minuti in cui non sono mancati neppure i colpi proibiti. LA VISIONE -Se proprio uno dovesse fargli un appunto, allora si potrebbe dire di non essere troppo d’accordo sull’analisi che il centravanti ha fatto della partita, rigore sbagliato escluso:«Non posso certo essere pentito per essere andato a calciare il rigore. Mi sono preso le mie responsabilità, come deve fare un calciatore. In altre occasioni era riusciti a fare gol su rigore, questa volta è andata male. Tornassi indietro, rifarei tutto. So che mi massacreranno, ma io mi sono preso la responsabilità. E’ un vero peccato perché anche se il risultato finale per noi è pesante, a cominciare dall’eliminazione, io nei primi quarantacinque minuti ho visto una bellissima Roma, una squadra che stava comandando il gioco dal calcio d’inizio e che aveva creato più di un’occasione per andare a fare gol. Abbiamo avuto sempre il pallino del gioco in mano, stavamo dominando, avevamo più del sessanta per cento di possesso palla, poi le cose sono cambiate quando è stato espulso Mexes. A quel punto, sotto di una rete e di un giocatore, ormai c’era poco da fare. Sfido chiunque a dire che la Romaanche questa volta non abbia dato la dimostrazione di essere una squadra viva. Per quanto mi riguarda posso dire di aver lottato su tutti i palloni, mi sono battuto come un leone e non ho mai perso un duellocon il mio difensore». DUELLI -Con un difensore avversario, però, c’è stato un duello che è andato oltre al regolamento. Il difensore è Srna, il capitano croato di questo Shakhtar, che oltre alla gomitata di De Rossi, in campo ha rimediato pure un altro paio di calcioni piuttosto pesanti. Uno di questi è stato opera proprio di Borriello, un fallo che poteva essere sanzionato anche con il cartellino rosso diretto. Il centravanti non si nasconde dietro un dito, ma fa capire perché ci sia stata così tanta durezza nei confronti di Srna:«Io vi dico solo che dovete domandarvi come mai il loro capitano abbia subito così tanti falli. Un motivo dovrà pure esserci( avrà provocato, succede in quasi tutte le partite, ma questa non può essere un’attenuante ndi).Srna certi falli se li è andati a cercare». Ora non resta che il derby per salvare questa stagione. Non tanto per il valore che ha comunque il derby, quanto perché la Champions League della prossima stagione a questo punto non può che passare attraverso il quinto successo consecutivo nella stracittadina della capitale:« Nonostante quest’amara eliminazione, io non sono per niente pessimista in vista della sfida con la Lazio. In campionato arriviamo da sette punti conquistati nelle ultime tre partite e qui abbiamo dimostrato di essere comunque vivi. Non so se giocherò, farò quello che mi dirà il nostro allenatore, anche se come ho sempre detto non fa mai piacere rimanere a guardare. La mia astinenza dal gol? Da quando ho detto quella frase in panchina sui venticinquemila gol, non l’ho più buttata dentro ». Appunto. Non sarebbe stato meglio stare zitto?
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