(Corriere dello Sport – P.Torri) Genova per lui è un biglietto d’andata e ritorno, mille ricordi, due maglie e la prima stagione da centravanti in copertina. Lui non può che essere Marco Borriello, l’uomo nuovo di questa Roma che con i suoi gol sta di nuovo inseguendo un sogno chiamato scudetto.
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«Roma, per me è come un derby»
(Corriere dello Sport – P.Torri) Genova per lui è un biglietto d’andata e ritorno, mille ricordi, due maglie e la prima stagione da centravanti in copertina. Lui non può che essere Marco Borriello, l’uomo nuovo di questa Roma che...
A Genova ha lasciato ricordi a entrambi i lati della Lanterna, sei mesi in maglia doria, una stagione esaltante con il miglior Genoa di Gasperini, diciannove reti in campionato per l’uomo che non deve chiedere mai. SAMPDORIA -Quasi sfocati, ormai, i ricordi di quel semestre doriano, stagione duemilacinque- duemilasei, Walter Novellino in panchina, lui arrivato dal Treviso, in quel girovagare che ha contraddistinto i suoi anni giovanili, sempre di proprietà del Milan, ma mai o quasi con la maglia rossonera addosso. Non nacque il feeling, undici presenze, due gol, in panchina a guardare i giallorossi in quella notte di Marassi in cui nacque la Roma spallettiana, il quattro-due-tre-uno, FrancescoTotti centravanti, alla fine un pareggio che diede comunque il via al grande ciclo di quella Roma, da Marassi in poi le undici vittorie consecutive e un gioco che ci si alzava in piedi e si applaudiva. Mai, l’uomo che non deve chiedere mai, avrebbe pensato di arrivare alla Roma e proprio in contrapposizione, suo malgrado, con il Totti centravanti, capace, a suon di gol, di non far ingigantire una polemica che pure avrebbe i numeri per essere alimentata tutti i giorni. Ricorda bene Borriello, quella Sampdoria griffata Novellino, la ricorda pure con un po’ di rimpianto:« Ero ancora abbastanza giovane quando arrivai in quella Samp. Nei primi mesi non era facile trovare spazio, c’era un Bonazzoli in grande forma, per me non era semplice giocare, oltretutto ero un giocatore in prestito e, si sa, quando vai in prestito, non sempre sei la prima scelta. Così prima del mercato di gennaio si decise di tornare a Treviso così avrei avuto la possibilità di giocare con un po’ più di continuità. Quando il trasferimento era stato definito, successe che Bonazzoli si infortunò seriamente, per me cisarebbe stata la possibilità di giocare sempre o quasi, cercai in tutte le maniere di rimanere, ma il Treviso fu irremovibile, volle a tutti i costi che tornassi da loro. Chissà, se fossi rimasto a Genova, forse la mia carriera a un certo livello sarebbe decollata con qualche anno di anticipo». GENOA -Cioè senza dover attendere altri anni, ancora Genova, solo sull’altra sponda, quello del Genoa di Giampiero Gasperini che aveva voluto Borriello a tutti i costi, convinto che quel ragazzo con la faccia che fa perdere la testa alle ragazze, con lui poteva diventare un centravanti da nazionale. Fu proprio così, in quella che per Borriello è stata la migliore stagione di sempre, con il Genoa ha realizzato diciannove gol, è il suo record, un record che, chissà, quest’anno con la Roma può pure battere:« Per me quella con il Genoa è stata una stagione fantastica. Mi trovai subito bene con il gioco di Gasperini, ma soprattutto sentivo la fiducia da parte di tutto l’ambiente. Le cose andarono alla grande e per questa ragione oggi contro la Samp per me sarà come un derby. Del resto noi vogliamo vincere, questa Roma è stata costruita per lo scudetto e stavolta fa tappa a Genova».
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