(Il Romanista - V.Meta) - Marco è il primo ad affacciarsi nella zona mista del Castellani di Empoli, jeans, felpa azzurra e sorriso pronto. Alessandro ci mette un po’ di più ed esce quasi di corsa, i capelli biondi in parte ancora bagnati.
rassegna stampa roma
«Noi, la Roma e l’Under 21»
(Il Romanista – V.Meta) – Marco è il primo ad affacciarsi nella zona mista del Castellani di Empoli, jeans, felpa azzurra e sorriso pronto. Alessandro ci mette un po’ di più ed esce quasi di corsa, i capelli biondi in parte ancora...
D’Alessandro e Crescenzi due anni fa erano due punti fermi della Primavera, nella passata stagione hanno condiviso la prima esperienza in prestito a Grosseto e martedì scorso si sono ritrovati in Under 21, titolari entrambi nella vittoriosa amichevole con l’Inghilterra. Si sono salutati negli spogliatoi, poi uno è ripartito per Livorno, l’altro per Roma, da dove avrebbe ripreso l’aereo per tornare a Crotone, anche se il giorno in cui si incontreranno da avversari è ancora lontano.
Titolare in Under 21, sempre convocato da Ferrara: soddisfatto?
D’Alessandro: «Molto. È sempre bellissimo venire in Nazionale e il fatto che il mister abbia continuato a darmi fiducia non può che farmi piacere. Ho giocato tre partite su tre, tutte da titolare, anche se mi dispiace un po’ per questo problema ai piedi che oggi (martedì, ndr) non mi ha fatto dare il meglio».
Crescenzi:«Sinceramente non me l’aspettavo, anche perché l’anno scorso ho giocato poco e pensavo che sarebbe stato difficile arrivare all’Under 21. Invece poi a Crotone ho trovato continuità e Ferrara mi ha sempre convocato...davvero non pensavo di poter fare tutte queste cose. Sicuramente mi ha aiutato il fatto di giocare più o meno sempre».
Secondo te perché quasi nessuno dei ragazzi dell’Under 21 gioca in una grande squadra?
D:«Purtroppo la mentalità italiana è questa, non è facile che venga data fiducia ai giovani. Se guardiamo ai nostri avversari dell’Inghilterra, vediamo che sono tutti titolari in Premier League, anche se in club più piccoli, e in campo si vede. Noi abbiamo detto la nostra, ma in Italia è difficile che una grande squadra ti dia la possibilità di migliorare, quindi prima devi andare a fare esperienza altrove».
C:«Bella domanda. In realtà è un insieme di cose: sicuramente c’entra la politica giovanile che si fa in Italia, specie nelle grandi squadre. Se parliamo di Inter, Milan e Roma, è molto più difficile che un giovane possa trovare spazio con continuità. Credo sia un problema di mentalità».
Marco, com’è andata la tua prima settimana a Livorno?
D:«Benissimo, nonostante questo problema ai piedi che mi ha dato un po’ fastidio. Però mi sono subito trovato bene sia con i nuovi compagni sia con il mister. Alla grande proprio».
Alessandro, ormai a Crotone sei un insostituibile.
C: «Beh, sto giocando con continuità. Devo dire che a Crotone si sta davvero bene, magari in città non c’è granché ma per un ragazzo che vuole fare il calciatore è l’ambiente ideale. Il mio ruolo? Corini mi fa giocare a destra, qui in Nazionale a sinistra, ma per me vanno bene entrambe le fasce, sono a disposizione. Anche se forse a sinistra mi diverto ancora di più..».
Da romanista in esilio, che idea ti sei fatto della stagione della Roma?
D:«Credo che stia facendo un gran bel campionato. Con un pizzico di fortuna in più, può lottare ancora per lo scudetto, anche perché ha una squadra di campioni».
C:«Onestamente, quest’anno pensavo potesse fare meglio. Però la stagione è ancora lunga e possono succedere tante cose. Non credo che le incertezze sul futuro della società abbiano influito sul rendimento della squadra, ma certo fare meglio rispetto all’anno scorso era difficile».
Vedendo Inter-Roma che impressioni hai avuto?
D: «Secondo me fino all’espulsione la Roma ha fatto bene, poi forse si poteva fare qualcosa in più, però comunque una gran partita».
C: «L’ho vista qui in Nazionale con il mio compagno di stanza Mori. Nel primo tempo ho visto una grandissima Roma, poi è stata sfortunata in occasione dell’espulsione e l’Inter è dilagata. Una partita strepitosa e molto ben giocata da tutte e due le squadre».
Dove hai visto il derby di Coppa Italia?
D:«A casa mia a Roma. Sono stato contentissimo, una vittoria assolutamente meritata. Spero e credo che quest’anno la Roma possa vincere la Coppa Italia».
«C: Quello che dopo i laziali hanno rosicato dicendo che c’erano due rigori per loro? L’ho visto a Crotone, ma a Russotto (suo compagno di squadra, ndr) non l’ho voluto sfottere perché ho preferito non infierire».
A proposito di Coppa Italia, la Primavera giocherà la finale.
D: «Per me quest’anno può essere la volta buona, anzi ne approfitto per fare a tutti un grosso in bocca al lupo. Se lo meritano i ragazzi, se lo merita il mister e poi c’è il mio amico Florenzi».
C: «Quando hanno battuto l’Inter mi ha fatto tanto piacere. Speriamo bene, secondo me ce la possono fare».
Dopo lo scorso anno a Grosseto, Crescenzi e D’Alessandro si sono ritrovati in azzurro.
D:«Sì e mi fa molto piacere. Crescio è un amico ed è uno dei migliori terzini che ci sono in giro a livello giovanile e credo l’abbia dimostrato anche con l’Inghilterra».
C: «Già. Con Marcolino abbiamo un bel rapporto, ci sentiamo spesso e ritrovarci in Nazionale è sempre bello».
Chi è il più bello?
D:«Io, tutta la vita».
C: «Io!»
Chi è più permaloso?
D: «Lui! È un rosicone, mamma mia...»
C:«Forse io».
Chi è più vanitoso?
D:«Eh, mi sa io».
C:«Lui».
E il più corteggiato?
D:«Sempre io»
C: «Io, naturalmente».
Se non avessi fatto il calciatore, cosa avresti fatto?
D:«Non ne ho idea. Meno male che ho fatto il calciatore, perché a scuola ero un disastro. Comunque qualcosa avrei fatto, ma chissà cosa».
C: «L’avvocato, come la mia ragazza. Mi piaceva studiare, ero uno dei più bravi della classe, poi però il calcio mi impegnava troppo».
Qual è la cosa più stupida che hai fatto per amore?
D: «No, nessuna...(ride, ndr). Io sono uno all’antica...»
C:«Guarda, non me ne viene in mente una in particolare, però sì, qualche cosa stupida l’ho fatta. Qualcuna, diciamo...»
© RIPRODUZIONE RISERVATA