rassegna stampa roma

«Mi davano per finito… E ora punto Baggio»

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Sedetevi comodi perché non è ancora finita. La sua doppietta, infatti, ha il passo lungo di chi vede davanti un cammino in discesa.

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(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) Sedetevi comodi perché non è ancora finita. La sua doppietta, infatti, ha il passo lungo di chi vede davanti un cammino in discesa.

Nel giorno in cui sfata il tabù dello stadio di Firenze -non vi aveva mai segnato— Francesco Totti si consegna alla storia del calcio allargando di fatto il Club dei Cinque— Piola, Nordahl, Meazza, Altafini e Baggio, cioè quelli che hanno messo nel sacco più di 200 gol in Serie A. Il capitano della Roma ha scalato due gradini e ora è a gia a quota 201. Il prossimo obiettivo è semplice: scalzare il Codino dal 5 ° posto e provare a guardare avanti, verso traguardi che solo un paio d’anni sembravano impossibili per chi è era considerato soprattutto un uomo assist. Tutti sul carro Ma Totti col passare degli anni ha cambiato anche alcuni stereotipi del pallone e così -dalla prima rete segnata nel settembre 1994 a Mancini (Foggia) sino ai due destri di ieri che hanno piegato Boruc -la sua vocazione da goleador è stata santificata. Non a caso ieri— dai colleghi campioni (Del Piero su tutti) ai «dichiaratori» di professione della politica — i complimenti sono giunti a pioggia. «Sono contento per la seconda doppietta consecutiva — dice il giallorosso — e anche perché qui a Firenze non avevo mai segnato. Aver superato i 200 gol in Serie A conta tanto perché arricchisce una carriera che ho voluto fortemente legare solo alla Roma: sono orgoglioso di questa scelta di vita. Fino a un mese fa qualcuno mi dava per finito, ma io sono sempre stato cosciente delle mie possibilità. Ora se c’è qualcuno che vuole montare sul carro io lo porto, tanto è parecchio grande. Sono felice, ma non mi fermo qui. Adesso voglio superare Roberto Baggio e, se continuo di questo passo, lo supererò già quest’anno» .

 

Caccia alla Champions Fondamentale è stato il cambio di posizione. «Giocando più vicino alla porta le occasioni aumentano, l’attuale è una posizione in cui mi trovo sicuramente a mio agio. Ranieri però non c’entra, io con lui ho avuto un ottimo rapporto, ma quando le cose non vanno si può cambiare solo l’allenatore e noi l’abbiamo fatto. Con Montella ora sono mutate tantissime cose, soprattutto abbiamo ritrovato i risultati e i miei gol. Adesso però penso già alla Juventus. L’obiettivo rimane l’aggancio alla zona Champions e per noi ogni gara sarà decisiva. Qui a Firenze abbiamo conquistato un buon pari. Nel primo tempo era difficile giocare per via del vento, ma poi siamo cresciuti e abbiamo sfiorato la vittoria. Comunque siamo contenti per il risultato. La dedica per questa giornata? È la stessa, a quella persona che è sempre unica (la moglie Ilary, ndr)» . Montali&Montella In un giorno speciale per Totti, irrita tutti l’attacco di Menez (in una intervista a L’Èquipe) a Montella, reo di averlo messo in panchina e di non essere sincero. L’allenatore quasi lo ignora e la società, che lo multerà, pensa alla cessione. Nessuno ne fa un dramma. Così i titoli di coda sono a cura di Montali &Montella su Totti. «È come Michael Jordan» , dice il dirigente. «Io di aggettivi ne so pochi — aggiunge l’allenatore—, ma per lui li ho usati tutti» . Non si preoccupi, è in buona compagnia.