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«Ho dimostrato che non sono finito»

(Il Messaggero – M.Ferretti) Due gol alla Lazio, poi altri due alla Fiorentina quindi, dopo lo stop contro la Juventus, due gol anche all’Udinese, ieri sera.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Due gol alla Lazio, poi altri due alla Fiorentina quindi, dopo lo stop contro la Juventus, due gol anche all’Udinese, ieri sera.

Ricapitolando: sei reti nelle ultime quattro partite che fanno 11 nel campionato in corso e 203 in carriera. Tutte in serie A, tutte con la maglia della Roma. Francesco Totti è a sole due lunghezze da Roberto Baggio, che ha smesso dopo aver firmato 205 gol in campionato (e con più maglie...). Il traguardo che Totti aveva sbandierato all’inizio della stagione, cioè raggiungere il Divin Codino, ormai è lì, a due passi. «La mia doppietta è importante soprattutto per i tre punti. Una vittoria contro una squadra che non ha mai mollato: noi abbiamo avuto una grande reazione e abbiamo vinto. Tre punti fondamentali per la nostra stagione. Il cucchiaio? Nei momenti cruciali si vedono i giocatori veri: volevo dimostrare a tutti che non sono finito. Posso ancora fare tutto: sono contento per me e per la squadra, che ha sempre avuto voglia di vincere. Fisicamente non stavo così bene neppure a venti anni. Se va avanti così, gioco fino a quarantacinque anni. Volevo reagire a tutte le critiche che mi hanno rivolto e che mi hanno fatto male. Ma i campioni reagiscono così», il suo virgolettato. E ancora, dopo un grande, vistoso abbraccio in mezzo al campo con l’amico Vincenzo Montella.

«Con questa vittoria siamo risaliti fino a meno tre dall’Udinese. Del resto, siamo venuti qui con l’unico obiettivo di vincere e ci siamo riusciti. L’entusiasmo adesso è altissimo. Abbiamo dimostrato di essere da Champions, di essere ancora una grande squadra. E lotteremo fino alla fine per questo traguardo. Venivamo da una brutta sconfitta contro la Juventus, ma volevamo dimostrare a tutte le squadre italiane che la Roma c’è e che vuole lottare. So che il quarto posto è stato indicato come obiettivo principale dalla nuova proprietà, ma a noi interessa solo proseguire con le vittorie: solo così si può trovare serenità e spirito di gruppo. Pensiamo a fare punti e poi vedremo», le sue parole. Non è stato un caso, a ben pensarci, che il capitano della Roma abbia (ri)sfoderato il cucchiaio (non lo usava dal 22 dicembre 2007, contro il doriano Castellazzi: altra doppietta) contro Handanovic, cioè il miglior portiere del campionato sui calci di rigore. «Ho tirato fuori l’arma dal cassetto...», se l’è rischiata e ha avuto ragione, perchè il gigante sloveno non è riuscito a neutralizzare la sua magica palombella.

«Totti? Mi ha detto che non avevo mai visto fare una cosa del genere dopo il cucchiaio, è vero... Lui è un prestigiatore», il commento di Gian Paolo Montali. Un prestigiatore che sta tentando un’impresa molto problematica, cioè portare la Roma in Champions League. «Abbiamo quattro partite in casa e due fuori, dobbiamo far diventare l’Olimpico il nostro fortino così la Champions non ci può sfuggire».