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Legge sugli stadi: salta tutto?

(Corriere dello Sport – A.Maglie) – La legge che avrebbe dovuto faci­litare la costruzione dei nuovi stadi di pro­prietà dei club è da ieri in coma quasi irre­versibile.

Redazione

(Corriere dello Sport – A.Maglie) - La legge che avrebbe dovuto faci­litare la costruzione dei nuovi stadi di pro­prietà dei club è da ieri in coma quasi irre­versibile.

Partiti e istituzioni sportive han­no a disposizione ancora una settimana per regalarle un soffio di vita, ma le speranze sono veramente ridotte al lumicino. Le pa­role di Giancarlo Abete, presidente federa­le, non lasciano spazio all’ottimismo:«Pos­so solo prendere atto che esiste una situa­zione che impedisce la soluzione dei pro­blemi » . Era la legge che avrebbe dovuto darci gli Europei del 2016, che doveva esse­re approvata entro aprile dello scorso anno, poi entro maggio e poi... E’ la stessa legge che essendo nata da una proposta «biparti­san » a metà del 2009, prometteva di brucia­re i tempi. A questo punto potrebbe avveni­re il contrario: i tempi bruceranno la legge. LEGISLATIVA -Il provvedimento si è andato a impantanare presso la Settima Commissio­ne della Camera ( presidente Valentina Aprea). L’accordo unanime avrebbe con­sentito al provvedimento di godere di una procedura accelerata, evitando di passare attraverso le lungaggini e le forche caudine dell’Aula. Ma l’accordo non è unanime.«Le resistenze si sono saldate», afferma Abete. In principio c’era il Pd che non intende can­cellare (come propone la Lega di Serie A) la seguente frase:«Fatta salva la normativa in materia di vincoli storici, artistici, architet­tonici, archeologici e idrogeologici».Per i presidenti questa è una camicia di forza. Inutile, perché poi quei vincoli sono conte­nuti in altre leggi comunque da rispettare. Ma molti parlamentari non si fidano. E ie­ri, uno dei promotori del provvedimento, Giovanni Lolli, ex sottosegretario allo sport, ha affermato:«Potevamo votare una propo­sta unitaria ma ci è stato chiesto di cancel­lare il rispetto dei vincoli archeologici, idro­geologici e ambientali. Come è pensabile che si possa costruire uno stadio dove non si può costruire un ospedale o una scuola?»Poi la buccia di banana finale sul percorso della legge l’ha lanciata la Lega Nord attraverso Giorgetti. Il provvedimen­to, infatti, trattava non solo i nuovi stadi ma anche la distribuzione delle risorse legate ai diritti televisivi (la mutualità), novanta mi­lioni di euro. In sostanza, la «madre delle proteste» di Mario Macalli, presidente del­la Lega Pro.«Unendo i due temi, l’iter del­la legge non è stato accelerato ma rallenta­to », sottolinea Abete. FUTURO -Massimo Cellino, uno di quei pre­sidenti che sta più attivamente lavorando alla costruzione di un nuovo stadio per il Cagliari, sottolinea:«Qui è in ballo il futuro del calcio italiano. Peccato, però, che un provvedimento nato con intenti positivi sia stato piegato in qualche maniera alle ne­cessità della speculazione edilizia. Io un terreno l’ho comprato, ho avviato le proce­dure urbanistiche e fra un po’ comincerò a costruire. Potrei anche fregarmene ma il calcio italiano è avviato a morte certa se non costruisce i nuovi stadi». Ora c’è una settimana per trovare una soluzione. Se non sarà trovata, la legge seguirà il percorso or­dinario e probabilmente morirà perché la fine della legislatura arriverà prima del­l’approvazione definitiva. Abete è chiaro:«Oggi parlavo con il presidente della fede­razione tedesca: senza stadi la competitivi­tà del nostro calcio è destinata a diminuire». Nel frattempo, restano aperti anche gli altri problemi. Ad esempio, quel­lo della distribuzione delle risorse in parte legata alla creazione della famosa Fonda­zione prevista dalla legge Melandri che il provvedimento ora impantanato avrebbe dovuto in parte riformare. Conclude Abete:«La Lega, confidando in una definizione in tempi brevi della nuova normativa, non ha nominato i suoi sei membri, nonostante la Federazione abbia provveduto a indicare i suoi a metà ottobre e abbia contemporanea­mente invitato Milano a fare la stessa cosa».