rassegna stampa roma

Le firme saranno messe entro il 31 marzo

(Il Romanista – B.Devecchi) Slittamento, proroga, rinvio. Chiamatelo come vi pare, il senso non cambia. L’As Roma non è più dei Sensi, è sotto il controllo di Unicredit, ma non è ancora americana. Lo dovrebbe diventare entro il 31 marzo

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(Il Romanista - B.Devecchi) Slittamento, proroga, rinvio. Chiamatelo come vi pare, il senso non cambia. L’As Roma non è più dei Sensi, è sotto il controllo di Unicredit, ma non è ancora americana. Lo dovrebbe diventare entro il 31 marzo

, quando dovrebbe scadere il nuovo termine fissato per la conclusione della trattativa in esclusiva con DiBenedetto & Co. Domani, il Cda di Roma dovrebbe deliberare la proroga. Fino a domenica, sembrava che fosse tutto fatto. Voci dall’America davano per imminente l’arrivo del futuro presidente della Roma. Dicevano, le voci, che entro mercoledì DiBenedetto sarebbe stato qui per chiudere il procedimento di vendita. Invece niente, bisogna rimandare ancora. Fonti finanziarie spiegavano ieri che l’operazione dovrebbe concludersi anche leggermente prima del 31 marzo. Meglio stare larghi, avrebbe però suggerito qualcuno dentro Piazza Cordusio. Ma cosa c’è che non va? La domanda è lecita. Mancherebbero ancora dei documenti. O meglio: alcune di queste carte non sarebbero state completate. Funziona così. Una parte spedisce all’altra dei documenti, su cui la controparte può muovere delle osservazioni. A sua volta, queste osservazioni vengono esaminate e possono anche innescare un confronto “intercontinentale”. Le fonti insistono, comunque: è uno slittamento tecnico, non c’è alcun rischio che la trattativa con gli americani non vada in porto: «Non ci sono intoppi».

C’è intesa su tutto, a cominciare dalle cifre dell’accordo. Registriamo. Certo, questo mini ritardo nella tabella di marcia non è il benvenuto.Unicredit è consapevole della necessità di fare presto. Sia per dare tranquillità alla Roma, sia perché gli organici si fanno adesso. In Primavera. E per ora l’unica certezza si chiama Gian Paolo Montali, nominato direttore operativo per volontà congiunta della banca e di DiBenedetto. Ma chi gestirà la campagna acquisti? Sempre Pradè? Oppure un nuovo dirigente? Si dice che l’ex ds giallorosso Franco Baldini sia sempre alla finestra. A Londra sta benone, ma è un personaggio che ama le scommesse. Intanto, dagli Stati Uniti è tornato a farsi vivo proprio DiBenedetto. Come anticipato da “IlRomanista”, il presidente in pectore ha goduto davanti alla tv per il magico derby vinto dalla“sua” Roma: «Quite a match!» (che partita!,ndr), sono state le esatte parole di DiBenedetto, riportate ieri dall’Ansa. Parlando con alcuni collaboratori, il futuro presidente ha aggiunto: «Ho visto una squadra andare in campo con lo spirito giusto, con la voglia di sacrificio e la giusta disponibilità mentale. Speriamo che continuino così». Entusiastico è stato poi il commento su Totti: «Il capitano della Roma ha dimostrato quanto possa ancora fare la differenza e come sia in grado di elevare il livello della squadra». E’ la seconda uscita pubblica di DiBenedetto. La prima su Totti. Che nel progetto americano potrebbe rivestire un ruolo importante. Inizialmente in campo. Poi, chissà, anche fuori.