«Da giugno solo campioni»

(Il Messaggero) Incredulità mista a gioia. La reazione della tifoseria giallorossa alla notizia del giorno viene presa inizialmente con diffidenza: «Ma è arrivato il comunicato ufficiale?», chiede Sergio a Rete Sport.

Alla risposta negativa, il radioascoltatore replica: «Allora aspettiamo, siamo rimasti scottati troppe volte».

Il pensiero va subito alla trattativa fallita con il magnate Soros, ma basta attendere qualche ora e nel momento dell’ufficialità, si scatena la discussione. Paolo a Teleradiostereo, se la cava con una battuta: «L’esclusiva agli americani? Non vuol dire che l’abbiano venduta. Speriamo quindi che gli approfondimenti dei prossimi giorni non facciano poi decidere la banca di cedere la Roma agli Angelucci». Vincenzo, a Radioradio, invita invece alla calma: «Ok, vada per gli americani ma cerchiamo di capire cosa vorranno fare per la squadra. Chi li conosce?». Alessandro ha un altro punto di vista: «Speriamo solo che Unicredit esca quanto prima dalla ‘mia Roma’. Banca vuol dire politica e quando ci sono in mezzo i politici non sono mai sereno».

La notizia corre sull’etere e nonostante l’ora tarda – la maggior parte delle trasmissioni dedicate ai colori giallorosse sono infatti terminate – c’è voglia di sognare: «Non vedo l’ora che arrivi l’estate – gongola Sonia a Radio Manà Manà – basta con i parametri-zero, basta con gli ex giocatori come Adriano, basta con il dover attendere l’ultimo giorno di mercato. Dal prossimo anno voglio solo campioni». C’è anche chi, però, in un momento di esaltazione collettiva, ha anche un pensiero per la famiglia Sensi: «Non so se esser felice – spiega Marco a Centro Suono Sport – con l’arrivo degli americani finisce un’epoca. Grazie ai Sensi che ci hanno fatto restare così in alto per 18 anni».

La notizia corre anche su internet. Nei forum sui vari siti giallorossi i commenti si moltiplicano: «Daje Zio Tom, daje!», scrive Marcus su laroma24.it. Ma il commento più divertente è di Xes 84: «Una cosa è certa: dopo la cessione della Roma abbiamo un avvenire assicurato come economisti. Finita questa storia, possiamo inviare i nostri curriculum a Wall Street». Difficile dargli torto. S.C.