(Il Romanista-D.Galli)«Rincorrere non è facile, ma finché vediamo la luce non dobbiamo arrenderci». Ranieri non è soddisfatto. Ma del risultato. Solo del risultato. Perché al tecnico è piaciuta la reazione della sua squadra, in dieci contro undici.
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«Complimenti alla Roma»
(Il Romanista-D.Galli) «Rincorrere non è facile, ma finché vediamo la luce non dobbiamo arrenderci». Ranieri non è soddisfatto. Ma del risultato. Solo del risultato. Perché al tecnico è piaciuta la reazione della sua squadra, in dieci...
Dice Ranieri: «Abbiamo fatto una buonissima partita, gli episodi ci condannano. Abbiamo cercato di vincere, dopo avere preso un gol all’avvio. Il 2-1 ci ha un po’ tagliato le gambe, ma abbiamo reagito a una situazione difficile. Di più, in dieci, non si poteva chiedere alla Roma».
Il problema, sottolinea Ranieri, è stato uno solo: «Ci è mancata la continuità. La continuità d’azione. Perché quando alzavamo il ritmo, mettevamo in difficoltà l’Inter. Evidentemente, questo i ragazzi non l’hanno fatto con la dovuta continuità perché noi avevamo creato buone situazioni di gioco e di gol. Poi è un’Inter fisica, per cui o la batti con il palleggio rapido come volevamo fare, o pian piano rischi di soccombere». La sconfitta di San Siro porta la Roma a 10 punti dal Milan capolista. Certo, c’è una partita da riprendere a giocare, quella con il Bologna. La distanza dalla vetta sembra però abissale.
Ranieri non si arrende: «Il ko con l’Inter ci allontana dallo scudetto? Certo che ora rincorrere non è facile, ma finché vediamo la luce non dobbiamo arrenderci e dobbiamo dare il massimo fino all’ultimo secondo, come d’altronde hanno fatto i ragazzi questa sera (ieri, ndr)». Quando gli viene fatto notare che Vucinic e Menez calano moltissimo in fase di sacrificio, l’allenatore giustifica alcuni atteggiamenti che sembrano, diciamo così, quasi arrendevoli dei suoi due talenti: «Hanno caratteristiche diverse rispetto ad Eto’o, a Pazzini... Mirko e Jeremy sono due grandissimi campioni, ma sono stupendi quando sono in fase di possesso palla. Ci sono calciatori che hanno certe qualità e altri che ne hanno altre. Loro fanno quello che possono fare».
Per Ranieri, la Roma ha dato tutto: «Stiamo facendo buonissime cose, ma quando ti misuri con una squadra del genere... senza Adriano e Totti mi manca qualcosa. Ma questa non è una scusante. Noi sappiamo che l’Inter è una grossissima squadra, altrimenti non avrebbe vinto ciò che ha vinto l’anno scorso. Ora si è rinforzata ancora di più e quindi sono esempi da vedere. Ma non credo che la Roma non abbia demeritato». Non c’erano Adriano e Totti. Ma non c’era nemmeno Mexes. Pesa come un macigno quella squalifica rimediata nel sottopassaggio dell’Olimpico, quando Roma-Brescia era ormai stata archiviata come una delle partite-no della gestione Ranieri. E proprio il tecnico sottolinea come Philippe non cambierà mai: «Purtroppo, è un istintivo. Si è lasciato prendere, perché dovevano esserci assegnati dei minuti di recupero in più. Ha la lingua lunga e sono errori che si pagano, perché adesso sarà squalificato anche Burdisso. Peccato, perché in questo periodo Philippe è il giocatore più in forma». Ranieri, poi, non chiude alla possibilità di rinnovare con la nuova proprietà. «Sono disponibile perché Roma è la mia città, sono un tifoso. Se puntano su di me sono contento, sennò andrò altrove».
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