(Il Messaggero) Disastroso. Forse la più brutta partita della sua brillante carriera. Due errori che hanno dell’incredibile, per uno come lui. Juan prima ha lanciato Palombo, costringendo Julio Sergio a commettere fallo da rigore (con rosso), poi ha assistito Guberti per la rete della vittoria blucerchiata.
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«Chiedo scusa, stavolta ho perso solo io»
(Il Messaggero) Disastroso. Forse la più brutta partita della sua brillante carriera. Due errori che hanno dell’incredibile, per uno come lui. Juan prima ha lanciato Palombo, costringendo Julio Sergio a commettere fallo da rigore (con rosso),...
Insufficiente contro il Catania, Juan a Marassi è stato letteralmente inguardabile. Ma il brasiliano non sta bene, tanto che oggi sarà dal prof. Castellacci per curare, probabilmente con fattori di crescita, il tendine rotuleo che gli dà tanto fastidio e che ne condiziona il rendimento. «Gli errori? In una carriera possono capitare. Stavolta ho perso solo io, sono dispiaciutissimo per i compagni e per i tifosi. Non ho scuse, un difensore non può fare quello che ho fatto io. Scusatemi. Il primo errore mi ha condizionato? Diciamo di sì. In occasione del secondo gol, non ho proprio visto Guberti: ho stoppato male il pallone e lui ne ha approfittato», le parole del brasiliano. E ancora. «Nel primo tempo abbiamo giocato bene, ecco perché complessivamente potevamo fare meglio, io soprattutto. Con i miei errori abbiamo perso. Adesso si deve cercare di fare il massimo per recuperare. Vorrei giocare già domani per dimenticare questa gara; devo avere la voglia e la forza di dimenticarla».
Poi, parola all’ex doriano Borriello. «Sono deluso perché era una gara da vincere. Ci ha condannato l’errore di un grandissimo campione. Avevo l’impressione che avremmo portato facilmente i tre punti a casa. Peccato. Peseranno questi punti, lo so. Il momento è pessimo non per noi, ma per i media: noi siamo serenissimi e lo spogliatoio è compatto. A Roma ci sono dieci radio, cinque televisioni, qualcosa di piccante devono trovarlo sempre...», il parere dell’attaccante. E’ vero, a Roma c’è tanta pressione mediatica, ma anche per questo i calciatori vengono considerati una sorta di dei intoccabili. E, anche per questo, guadagnano un sacco di soldi. E se la Roma perde in casa di una squadra di modestissimo valore, le critiche - a tutti - non possono non starci. Ancora Borriello, poi. «Adesso ci aspettiamo altri malumori, ma andremo a Cesena per rimanere in alto. Un voto? Ai miei capelli do un 10... Per quanto riguarda le prestazioni, nelle ultime non sono stato appariscente ma molto concreto. Stavolta ho anche fatto espellere un difensore, Curci m’ha fatto una grande parata, e negli ultimi venti metri sono sempre stato presente, come deve esserlo un attaccante».
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