(Il Romanista - D.Galli) La Sensi:«Per la mia famiglia resterà qualcosa di speciale.Onorata di aver guidato questa squadra.Vittoria dedicata a papà». Nessuna presidenza era riuscita a battere la Lazio per cinque volte di fila.Ora DiBenedetto dovrebbe arrivare entro mercoledì.
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«Che derby! Si chiude un’era»
(Il Romanista – D.Galli) La Sensi:«Per la mia famiglia resterà qualcosa di speciale.Onorata di aver guidato questa squadra.Vittoria dedicata a papà». Nessuna presidenza era riuscita a battere la Lazio per cinque volte di fila.Ora...
Alla fine, questa squadra un regalo glielo ha fatto. Non lo scudetto, non la Champions, ma si tratta lo stesso di uno splendido omaggio. I Sensi sono riusciti a collezionare cinque derby di fila (oh, sìììì!), eguagliando il record della presidenza Gianni. La famiglia sta per abdicare dopo 18 anni al timone. Lascia però nella maniera migliore. Cinque derby cinque. Di fila. Rosella Sensi ha affidato al sito internet della società un messaggio. Che in uno dei giorni più belli per i romanisti, profuma di malinconico addio. «Voglio ringraziare - scrive il presidente - la squadra, il tecnico, i tifosi, perché la Roma oggi (ieri, ndr) ha offerto una prova di grande significato, a pochi giorni dall’eliminazione europea, dimostrando maturità, carattere e determinazione. È il quinto derby vinto e per la mia famiglia resterà qualcosa di speciale, un’emozione forse più forte di molte altre. A questa partita che idealmente chiude un’era per noi indimenticabile, si legano i gol e la prova di Totti, il capitano, la vittoria del primo derby da allenatore di Montella, la prestazione dei calciatori romani troppo spesso considerati problematici per la loro eccessiva partecipazione. Proprio i romani che la Roma, nelle diverse stagioni del calcio, ha offerto alla maglia azzurra per conquistare più di un titolo mondiale. Da presidente in fase di uscita mi sento onorata di aver potuto guidare questa squadra, questi ragazzi, nel nome della mia città. È l’ultimo derby da Presidente e non posso non dedicarlo al presidente, mio padre, Franco Sensi». Non sorride (eufemismo) solo la famiglia Sensi. Di- Benedetto, raccontano fonti finanziarie, ha esultato davanti alla tv.
È stata la sua prima immensa gioia da presidente in pectore della Roma. Presto, comunque, avrà modo di raccontare di persona che cosa ha provato ieri. Dovrebbe arrivare nella Capitale tra domani e dopodomani. Per le firme. Per concludere il procedimento di vendita. Per prendersi il club per il quale da mesi sta lavorando in gran segreto. Ieri, lo ha detto lo stesso Montali: «Gli americani stanno vedendo le ultime carte. Siamo in fase finale di trattativa». Il direttore operativo è una voce attendibilissima. È l’uomo scelto da DiBenedetto e da Unicredit per traghettare la società dall’era Sensi alla gestione strips and stripes, a stelle e strisce. Quando parla lui, è come se parlasse DiBenedetto. Non c’è alcuna possibilità, sostengono le fonti, che gli americani ci ripensino. Sembra che DiBenedetto & Co. abbiano chiesto degli altri documenti. Ma all’orizzonte, spiegano da Unicredit, non c’è alcun ostacolo. Semplicemente, quando c’è più di un investitore coinvolto in un’operazione del genere, inevitabilmente ci sono anche più studi legali. E quindi, automaticamente, anche più cavilli da analizzare. E questo è un contratto articolato. Gli americani non si compreranno solo la squadra, ma pure il marchio e il complesso immobiliare di Trigoria. Potrebbero partire con il piede giusto, però. Il quinto derby vinto avvicina infatti la Roma al quarto posto. La zona Champions è a 4 punti. Pare che dall’altra parte dell’oceano Thomas Richard DiBenedetto abbia esclamato go Roma, go!
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