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«Abbiamo dominato»

(Il Messaggero) Una vittoria che non ammette discussioni, tanto è stata netta, schiacciante la superiorità della Roma. Juventus annientata, Roma in semifinale.

Redazione

(Il Messaggero) Una vittoria che non ammette discussioni, tanto è stata netta, schiacciante la superiorità della Roma. Juventus annientata, Roma in semifinale.

Contro l’Inter, la rivale di sempre. L’ennesimo atto della sfida infinita delle ultime stagioni. Claudio Ranieri se la ride e se la gode, e fa di tutto per evitare di parlare di rivincite o cose di questo tipo. «La Roma ha giocato bene, ha ottenuto la qualificazione, ha dominato l’avversario senza rischiare praticamente niente. Stiamo attraversando un buon momento, e lo stiamo dimostrando. Anche senza avere al nostro fianco i tifosi: abbiamo mantenuto la promessa che avevamo fatto loro di passare il turno. Non potevamo tradire la nostra parola.

Ma la tessera del tifoso a che serve? Se qualcuno l’ha fatta e non può venire, a cosa serve? La Roma ha fatto una partita molto giudiziosa, ha fatto girare bene la palla ma prima del colpo di Mirko non eravamo stati troppo cattivi. Io non so se Storari abbia colpe sul tiro di Mirko, ma quando un campione calcia in quel modo è più la bravura dell’attaccante che i demeriti del portiere.

Del Piero ha fatto decine e decine di gol in quel modo, stavolta è stato bravo Mirko. Il calcio di rigore su Del Piero? Per me non c’era: lui si è appoggiato a Mexes poi è scivolato all’indietro. Complessivamente, la mia squadra ha superato molto bene l’ostacolo, dando ancora un’altra prova di forza lontano da casa. A noi mancano un po’ le vittorie in trasferta e piano piano stiamo migliorando», il virgolettato del tecnico. E ancora. «La squadra sta dimostrando di poter cambiare i giocatori ma, alla fine, il prodotto è sempre lo stesso. Questo vuol dire che stiamo bene: stiamo lavorando tanto e i risultati cominciano a vedersi. Il Milan sta comprando tanto? E’ una squadra che ha dovuto fare i conti con un sacco di infortuni e per questo è corsa ai ripari. Loro hanno i soldi per comprare, noi non li abbiamo e così andiamo avanti con i giocatori che abbiamo. E io sono molto soddisfatto di quelli che ho». Poi. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi, ma ora pensiamo al Bologna. La squadra ha giocato una gara con determinazione. Ripeto, era un impegno verso i sostenitori passare il turno. Abbiamo segnato due gol, senza subirne. E, lo ripeto, senza soffrire molto. La Roma sta bene, è un lungo periodo che stiamo bene e adesso stiamo cercando di migliorarci fuori casa. Aspettiamo la gara di domenica prima di tirare le somme, però. L’Inter in coppa Italia ci sarà a aprile, adesso godiamoci il passaggio del turno. Menez? Ha ricevuto una ginocchiata sul quadricipite, ha un grande ematoma. Sarà importante verificare cosa succederà nei prossimi giorni per capire se sarà disponibile a Bologna». Quindi, più a largo raggio. «Le voci societarie? Non ci devono riguardare: dobbiamo fare il nostro lavoro, siamo pagati, non ci manca nulla. Se fossi un magnate straniero comprerei la Roma? E’ una domanda molto particolare. Dovrei anche scorporare il fatto che io sono romanista. Io credo che il brand Roma sia importante, Roma è conosciuta in tutto il mondo e potrebbe avere una cassa di risonanza molto più ampia. Poi si potrebbe fare un nuovo stadio e c’è quindi un altro perchè. La Roma sta facendo molto bene considerando quello che può e non può spendere. Ma saranno altri quelli preposti a pensare al resto. Io non penso all’Inghilterra come fa Mourinho: io mi diverto quando vinco a Roma; quando perdo, invece, non tanto... Dispiaciuto per non aver visto in campo Aquilani? No, assolutamente. Meno campioni ci sono nelle squadra avversarie e meglio è. Secondo voi dovevo sperare che Alberto entrasse?». ù

M.F.