(Il Romanista - C.Zucchelli)Ci credono ancora allo scudetto. Tutti. O, perlomeno,vogliono provarci fino all’ultimo secondo. Se lo sono detti negli spogliatoi del Meazza, quando l’Inter era ancora in campo a festeggiare un 5-3 che i giocatori della Roma non vogliono dimenticare.
rassegna stampa roma
La squadra crede allo scudetto
(Il Romanista – C.Zucchelli) Ci credono ancora allo scudetto. Tutti. O, perlomeno,vogliono provarci fino all’ultimo secondo. Se lo sono detti negli spogliatoi del Meazza, quando l’Inter era ancora in campo a festeggiare un 5-3 che i...
Perché «noi ci siamo ancora» e perché è arrivato il momento di «ripartire». Stavolta per davvero. «Vogliamo battere il Napoli», hanno detto. Ed è il minimo che si chiede loro. Servirà però battere anche il Bologna o il Lecce. Perché è lì, finora, che la Roma è mancata. I giocatori sanno che la grande delusione è il pareggio col Brescia all’Olimpico, non la sconfitta del Meazza. In questo senso vanno lette, ad esempio, le parole di Borriello, che a qualcuno sono parse stonate: «Ci siamo divertiti», aveva detto l’attaccante napoletano. Intendeva dire che la Roma ha creduto fino all’ultimo di riuscire a rimontare. Ed è a quello che bisogna aggrapparsi. Divertitevi ancora. Ma fate divertire anche i tifosi. Non fosse altro per quel patto stretto nello spogliatoio di Verona. Era il 16 maggio. Si dissero: «L’anno prossimo tocca a noi». L’anno prossimo è arrivato e sarà difficile mantenere fede a quella promessa. Una possibilità, però, c’è ancora. Ed è a quella che i giocatori della Roma vogliono aggrapparsi. Devono farlo. «Non buttate via tutto - ha detto Rosella Sensi subito dopo la sfida con l’Inter - chi arriverà dovrà trovare una Roma vincente». È stato quasi una sorta di appello, quello del presidente romanista. Chiudere l’era della sua famiglia con un successo è il suo desiderio. Che ci sia un vuoto di potere, però, è innegabile: la Sensi viene vista come un presidente a tempo, i dirigenti e l’allenatore sono in bilico, in tanti hanno i contratti in scadenza e il futuro è un’incognita per tutti. Ma proprio per questo la palla, in tutti i sensi, passa alla squadra: se i calciatori decideranno di dare una decisa sterzata a questa stagione, una volta per tutte, c’è ancora un sogno da andarsi a prendere. Da qui a metà marzo non bisogna fallire: battere il Napoli e superare gli ottavi di Champions è il minimo che si chiede. Altrimenti quel «ci siamo ancora» non avrà più alcun senso.
IL PRESIDENTE Rosella Sensi non ci sta. Sa che queste sono, con ogni probabilità, le sue ultime settimane alla guida della Roma ma non per questo intende trascurare la squadra. Ultimamente si vede spesso a Trigoria. E in questo senso va letto il suo sfogo subito dopo la partita di Milano.
I DIRIGENTI Tolta Cristina Mazzoleni, i dirigenti romanisti vivono momenti di incertezza. Gian Paolo Montali ha il contratto in scadenza a giugno, in questo anno e mezzo è stato una sorta di direttore generale ma il suo ruolo non è mai stato ufficializzato. Dovrebbe traghettare la Roma fino a giugno, poi gli americani sembrano decisi a puntare su di lui, affidandogli un incarico di primo livello. Pradè e Conti, invece, hanno il contratto in scadenza nel 2013 e, anche se non sanno cosa accadrà, non smetteranno un secondo di lavorare peril bene della Roma.
RANIERI Così come farà l’allenatore, che aspetta anch elui il rinnovo. Farglielo significherebbe dare un segnale alla squadra, affinché nessuno decida di non "mollare" l’allenatore.
I GIOCATORI Dipende tutto, o quasi, da loro. Se sonoforti, anzi fortissimi come si è sempre detto, lo dimostrino. Il tempo degli alibi è finito. E da un pezzo.
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