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La Roma verso gli americani.Firma più vicina

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Che la cessione della Roma agli americani sia davvero ad un passo lo testimonia il fatto che i rappresentanti di UniCredit siano rimasti a New York. Il volo di ritorno in Italia è stato spostato a...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Che la cessione della Roma agli americani sia davvero ad un passo lo testimonia il fatto che i rappresentanti di UniCredit siano rimasti a New York. Il volo di ritorno in Italia è stato spostato a oggi pomeriggio.

Un giorno in più per limare gli ultimi dettagli e firmare un memorandum d’intesa: un documento preliminare che contenga le linee guida dell’accordo e preluda alla presentazione dell’offerta vincolante, attesa entro lunedì. Dettagli e confronti Il memorandum conterrà le caratteristiche principali dell’affare: il prezzo, il supporto finanziario, la quota di minoranza da riservare alla banca, le modalità di ricapitalizzazione, la composizione del futuro consiglio d’amministrazione. UniCredit resterà nel club con una quota intorno al 25-30%ed esprimerà due figure nel Cda. L’aumento di capitale sarà appannaggio dei futuri proprietari. È stata un’altra giornata intensa e fruttuosa. Si è parlato perfino di un possibile rinnovo annuale del contratto di Ranieri, ma gli americani su questo nicchiano. Ancora sotto la neve, ancora chiusi nell’ufficio su Park Avenue lo stato maggiore di UniCredit— Paolo Fiorentino, Piergiorgio Peluso, il legale Roberto Cappelli — e il businessman italoamericano Thomas R. DiBenedetto, collante del gruppo, sostenuto dall’avvocato Mauro Baldissoni.

Cruciale per avvicinare l’intesa si è rivelato un confronto notturno di DiBenedetto con gli investitori che compongono la cordata: gli ha esposto le richieste di Uni-Credit e ha ottenuto il loro consenso. Che team Sono quattro i milionari che accompagnano DiBenedetto in questa avventura. Il team ha cuore bostoniano e anima italiana. DiBenedetto, 61 anni, di Boston, origini nel salernitano. Conduce la trattativa, metterà nella Roma l’esperienza accumulata nel management sportivo. Michael A. Ruane, pure lui di Boston, partner della TA Associates Realty, fondo di investimento immobiliare con 8 miliardi di assets. Richard D’Amore, l’ultimo personaggio coinvolto dopo la rinuncia di Bill Powers. D’Amore, 56 anni, è un venture capitalist: fornisce capitali per l’avvio di attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo, il caso della Roma. Arthur Falcone, 51 anni, l’altro italoamericano: con i fratelli Edward e Robert gestisce l’omonimo gruppo, leader Usa nello sviluppo immobiliare, più di cento aziende in Florida. E infine: Julian Movsesian, egiziano di genitori armeni, emigrato negli Usa a 17 anni, un self made man, ha cominciato commesso al McDonalds, ha fatto i soldi con le assicurazioni sulla vita. Botta e risposta Il quadro è completo e l’intesa vicina (e il titolo in Borsa volato a +4%).

Ma il sindaco Gianni Alemanno giura che «i giochi sono ancora tutti aperti, per soggetti nazionali e internazionali» . Si riferiva a Giampaolo Angelucci, che proprio ieri ha riunito i consulenti della Kpmg per tenere viva la sua proposta? Anche Rosella Sensi, che ha fatto visita alla Governatrice Renata Polverini, attende news. Ma nelle prossime ore UniCredit intende portare la proposta americana nei palazzi della politica, per vedere l’effetto che fa.