rassegna stampa roma

La Roma va ai supplementari

(Il Messaggero – R.Dimito) – La Roma calcio non riesce a esorcizzare il sortilegio che l’attanaglia da tempo. Il negoziato fra Paolo Fiorentino e Thomas DiBenedetto si impantana e l’imprenditore americano, probabilmente oggi, dovrebbe...

Redazione

(Il Messaggero – R.Dimito) - La Roma calcio non riesce a esorcizzare il sortilegio che l’attanaglia da tempo. Il negoziato fra Paolo Fiorentino e Thomas DiBenedetto si impantana e l’imprenditore americano, probabilmente oggi, dovrebbe rimettersi in aereo per tornare a casa.

«Non riusciamo a firmare subito», ha detto ieri sera a tarda ora Fiorentino. La vendita della squadra va nuovamente ai tempi supplementari, nonostante fra le parti ci sia un accordo di massima sulla struttura dell’operazione. Ma restano da definire alcuni dettagli. Uno in particolare è ritenuto fondamentale da Unicredit che in questa operazione ci tiene a salvaguardare l’aspetto reputazionale: rientrare il più possibile dai soldi del debito dei Sensi, traghettando, però, il club in mani sicure in grado di assicurare lo sviluppo e il successo nei prossimi anni. Ma Fiorentino vuole prove concrete sugli investimenti. Il vicedirettore generale di Unicredit, secondo quanto risulta a Il Messaggero, avrebbe incalzato DiBenedetto sulle garanzie future: in pratica il banchiere, che pure sarebbe venuto incontro al capocordata acquirente del 60% della As Roma, concedendogli uno sconto sul prezzo pattuito (77 milioni per la maggioranza del club, il marchio e Trigoria) si è impuntato sulla richiesta di avere evidenza della disponibilità a far fronte al piano industriale. E l’evidenza si traduce in una fidejussione bancaria a prima richiesta (credito di firma in gergo tecnico) rilasciata da un primario istituto internazionale attestante la solvibilità di DiBenedetto e dei suoi partner (Richard D’Amore, Micael Ruane, James Pallotta).

L’uomo d’affari di Boston, però, avrebbe solo dimostrato che la DiBenedetto As Roma llc, la newco costituita ad hoc, ha la liquidità per rilevare la maggioranza del club (il 40% verrebbe rilevato da Unicredit) e sempre pro quota finanziare l’opa. Nel dettaglio verrà creata una newco italiana di cui la DiBenedetto llc deterrà il 60%, Unicredit il 40%: questa newco rileverà il club. Quanto ai 48 milioni per le due ricapitalizzazioni da complessive 80 milioni (la metà subito, in resto entro tre anni), l’americano avrebbe preso tempo. Questo l’esito della seconda giornata di riunioni quasi no stop presso lo studio legale Grimaldi e associati che, insieme a Carbonetti, assiste Unicredit. Oggi scade l’esclusiva concessa un mese fa agli acquirenti: dovrebbe riunirsi il consiglio di Roma 2000, controllata indirettamente dai Sensi al 51% e da piazza Cordusio al 49%, per prendere atto che il negoziato non si sarebbe concluso concedendo una proroga agli americani. Le parti hanno convenuto un’estensione dell’esclusiva di 20 giorni. Certamente questa storia dell’esistenza delle garanzie si trascina da più di un mese. Infatti a metà febbraio per concedere la corsia preferenziale agli americani che avevano presentato l’offerta più competitiva, Unicredit pretese da Dibenedetto & c la prova che singolarmente avessero i soldi: la ”tracciabilità” dei fondi, come si dice sempre in gergo tecnico. Ma ora si scopre che quelle garanzie ottenute erano limitate ai soldi per acquistare il 67%. Gli americani promisero che avrebbero fornito l’evidenza sugli impegni futuri al momento della firma. Ma la promessa non si sarebbe concretizzata. La riunione fra le parti ieri si è conclusa a tarda sera. Le prime avvisaglie di un negoziato difficile le aveva date l’avvocato Roberto Cappelli l’altra sera. E ieri a metà giornata la conferma da Attilio Zimatore, presidente di Roma 2000: la trattativa «non finirà presto», salvo poi, qualche ora dopo, gettare ottimismo («Tutto bene, ci sarà un comunicato»). Arrivato nella tarda serata.

«Italpetroli, UniCredt e DiBenedetto comunicano che le negoziazioni hanno portato alla definizione dei termini fondamentali dell’operazione di acquisizione della partecipazione di controllo di As Roma. Nei prossimi giorni si procederà alla stesura delle versioni definitive degli accordi ad oggi raggiunti, che prevedono anche impegni per il rafforzamento e lo sviluppo futuro dell’As Roma. La firma degli accordi è prevista entro i successivi venti giorni, al fine di consentire a Di Benedetto As Roma di presentare le garanzie convenute con riferimento all’adempimento degli impegni negoziati». L’americano comunque è intenzionato a comprare la Roma di cui sarà presidente. Nella tarda mattinata ha incontrato il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà: un incontro programmato da tempo e al quale l’imprenditore ha partecipato accompagnato da Fiorentino, Piergiorgio Peluso e gli avvocati Cappelli e Francesco Sciaudone. I legali avrebbero annunciato agli uffici dell’Autorità che appena possibile, avvieranno la notifica dell’istruttoria relativa al controllo congiunto, come avviene in questi casi.