rassegna stampa roma

La Roma nella ghiacciaia

(Corriere dello Sport – P.Torri) Gli orsi bianchi non li abbiamo ancora visti, ma gli indigeni ci hanno assicurato che stasera ci saranno. Del resto il bianco della neve è tutto intorno a noi, la temperatura massima dice meno due, quella...

finconsadmin

(Corriere dello Sport - P.Torri)Gli orsi bianchi non li abbiamo ancora visti, ma gli indigeni ci hanno assicurato che stasera ci saranno. Del resto il bianco della neve è tutto intorno a noi, la temperatura massima dice meno due, quella minima varia tra meno dieci fino a un inimagginabile, almeno per noi, meno venti, roba che solo a scri­verlo c’è venuto il mal di gola.

Per fortuna, ieri, quando poco dopo mezzogiorno, il charter della Roma ha toccato terra al­l’aeroporto di Donetsk, ci ha ac­colto un sole che da queste par­ti, ci dicono sempre gli indigeni, da mesi lo vedevano soltanto nei disegni dei bambini nelle scuo­le. Si vede però che è un sole di­verso, perché come abbiamo messo il naso fuori dall’aereo, il gelo c’è entrato nelle ossa e la voglia di tornare a casa con l’equipaggio è stata soffocata so­lo dagli obblighi di lavoro. Sta­sera si dovrebbe giocare con una temperatura intorno ai me­no sei.Resta il fatto, sole o non sole, che questa sera, il generale inverno sarà un avversario in più per una Ro­ma chiamata a provare a centra­re un’impresa ai confini della logi­ca e della mate­matica. Fare due gol senza incassarne uno, do­vendo fare i conti anche con un avversario come il freddo, abi­tuale per chi gioca da queste parti, uno sproposito per chi ar­riva dai quindici gradi di ieri re­gistrati nella capitale.Non è certo la prima volta che la squadra giallorossa si ritrova alle prese con temperature di questo tipo, c’è già una certa esperienza sul come affrontare il gelo di Donetsk. Esperienza, ovviamente, che varia da gioca­tore a giocatore perché, per esempio, John Arne Riise, nor­vegese, pure sta­sera si presenterà in campo con la sua maglietta a maniche corte, senza preoccu­parsi troppo di quanto dirà il ter­mometro. Per tut­ti gli altri, invece, sono stati portati un paio di bor­soni con il materiale specifico per temperature ai confini del regolamento (si tenga presente che l’indicazione dell’Uefa è di non far giocare quando il termo­metro scende sotto i meno quin­dici).Nei borsoni ci sono anche vari tipi di tacchetti per gli scarpini, a partire da quelli un po’ più lar­ghi che garantiscono una mag­giore presa in caso di terreno ghiacciato, rischio peraltro che, sempre gli indigeni, ci garanti­scono non si correrà. E poi guanti, calzamaglie, calzettoni più pesanti, maglie termiche, scaldacollo. Sì, pure gli scalda­collo che, notizia di pochi giorni fa, l’Uefa ha vietato ma soltanto dalla prossima stagione quindi stasera, se qualche giallorosso vorrà, potrà metterselo. Ogni giocatore sceglierà cosa usare e per quanto usarlo, in particolare i guanti che spesso, dopo l’inizio di partita, vengono gettati verso la panchina. I brasiliani, Juan a parte che ha giocato in Germa­nia, sono i giocatori che soffrono di più il freddo, ma anche Vuci­nic e Pizarro sono due giocatori che quando la temperatura scende tendono a coprirsi in tut­te le maniere possibili. POMATE E TE’ CALDO - Sarà un po’ diversa anche la preparazione fisica alla partita. A cominciare dalla fisioterapia. Silio Musa, il capo dei fisioterapisti romanisti, si è portato dietro una serie di pomate scaldanti, si chiamano così, con cui saranno massag­giati i muscoli dei giocatori pri­ma di scendere in campo per il classico riscaldamento prepar­tita. Che sarà un po’ più lungo del solito, corse, esercizi fisici, pallone, per consentire, appun­to, un adeguato riscaldamento della muscolatura e ridurre al minimo sgraditi infortuni. La Roma si è attrezzata per portare in panchina e negli spogliatoi anche una grande quantità di tè caldo. Chi vorrà nell’intervallo potrà mangiare anche qualche frutto (la cena ci sarà in albergo dopo la partita).