(Finanza e Mercati) Sarà che il sapore della vittoria è ancora in bocca, dopo il derby romano di domenica. Sarà la sicurezza di un nome come UniCredit, che continua a far dormire sonni tranquilli a tanti tifosi romanisti.
rassegna stampa roma
La Curva Sud benedice DiBenedetto
(Finanza e Mercati) Sarà che il sapore della vittoria è ancora in bocca, dopo il derby romano di domenica. Sarà la sicurezza di un nome come UniCredit, che continua a far dormire sonni tranquilli a tanti tifosi romanisti.
Sarà stato questo, ieri, a far digerire meglio al mondo giallorosso la notizia dello slittamento della firma che deve segnare il passaggio dell'As Roma sotto la proprietà della cordata americana capitanata da Thomas DiBenedetto.
Lo slittamento è dovuto solo a questioni tecniche. Quindi, niente paura. A riferirlo - a tre giorni dalla scadenza in un primo momento fissata per la conclusione dell'operazione - fonti vicine al gruppo. Che garantiscono si chiuderà la prossima settimana. L'esclusiva concessa da Italpetroli, infatti, scade dopodomani ma al momento alcuni documenti di vendita non sono stati ancora completati. In ogni caso, il rischio di non rientrare nei termini, precisano ancora le fonti, è scongiurato tecnicamente il rinvio non si configura come una proroga, ma solo come uno slittamento. Dettato, appunto, da motivi tecnici.
Fatto sta che la notizia che la società creata ad hoc da DiBenedetto - che vive ed opera a Boston - sia registrata nel minuscolo Stato del Delaware, nella lista dei paradisi fiscali, sta facendo sorgere più di un sospetto anche ai meno maliziosi. Ma i tifosi giallorossi sembrano non essere troppo preoccupati. Il tam tam che arriva dalle decine di radio private romane che seguono la Roma è chiaro. "L'affare si farà", dice con sicurezza Mario Corsi, speaker radiofonico conosciuto dai tifosi come "Marione" che definisce il rinvio: "normale burocrazia. Del resto, non credo che i vertici della banca più importante d'Europa possano tirarsi indietro proprio a un passo dalla conclusione dell'operazione". Il vero problema? "Che è stata la Roma a cercare gli americani, e non gli americani a cercare la Roma". Quindi il dubbio è semmai più sulla sostanza: "da tifoso romanista vorrei sapere quanti soldi metteranno le persone che arriveranno".
Tranquillo, ma in attesa che parole, progetti e speranze si trasformino in realtà, è anche Carlo Zampa, conduttore di Radio Centro Suono Sport: "Aspetto di vedere i progetti per poterli poi giudicare. Ma parliamo di professionisti del settore dello sport, che per generare business cercheranno di dare alla Roma una struttura societaria di livello internazionale". Del resto "gli strumenti per sfruttare il marchio della squadra che porta il nome della città più famosa del mondo non mancano". Il rinvio? "Non mi preoccupa. Non ho dubbi che arriveranno gli americani. E sarà un fatto di portata storica". Perchè se è vero che "in Italia non è la prima volta che un investitore straniero fa ingresso nel capitale di una squadra di calcio - conclude Zampa - l'importanza che chi ama la Roma è completamente diverso".
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