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La Città: «Bene DiBenedetto Stadio all’inglese? E vittorie all’italiana»

(Gazzetta dello Sport – G.Greison/M.Calabresi) Questo stadio nuovo, all’inglese, piccolo, raccolto. Questi sei colpi di mercato, che rivoluzioneranno tutto. Questa sua conoscenza della storia giallorossa, da Campo Testaccio ai gloriosi...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - G.Greison/M.Calabresi) Questo stadio nuovo, all’inglese, piccolo, raccolto. Questi sei colpi di mercato, che rivoluzioneranno tutto. Questa sua conoscenza della storia giallorossa, da Campo Testaccio ai gloriosi anni 80. Thomas DiBenedetto si presenta con l’intervista alla Gazzetta

e tutti a dire: «Le idee ci sono, ora vediamo cosa succede» . Altri vanno già oltre, e propongono i loro sei nomi giusti da acquistare: «Sei colpi, come la mitica Colt» . Altri ancora, fiduciosi, guardano avanti: «Gli investitori stranieri fanno bene al nostro calcio» .

Dettagli Chi subito interviene sulle parole dell’americano è Gigi Proietti, simpatico, svelto: «Stadio all’inglese? Sì, basta che poi vinciamo all’italiana. Sei acquisti? Va bene, ma programmiamo tutto nei dettagli per avere una squadra forte. DiBenedetto? Sia benedetto!» . Anche Daniele Silvestri è fiducioso, positivo: «Io avevo vent’anni negli anni 80, non può che essermi simpatico uno che già conosce quel periodo, e lo ama come sembra» . Infine, Massimo Ghini. Lui fa una riflessione più corposa, e dettagliata: «Non spariamo nomi a caso, non facciamo i faciloni: gli acquisti devono essere fatti prima sul gruppo dirigente, solo così si crea un progetto valido. I nomi che girano, vanno benissimo, basta iniziare. Poi, per quanto riguarda la squadra, ci sono gli intoccabili, che non possono essere messi in discussione: e in base a questi, arginare eventuali buchi, nei tre reparti, giusto per mettere le ciliegine. La questione stadio, invece, è una questione antica: chiunque avrebbe detto la stessa cosa, è un argomento su cui dobbiamo lavorare, per diventare una società moderna. Per il resto, quello che posso dire è God Bless DiBenedetto» .

Ancora I siti web, le radio romane, le tv private: i commenti scorrono veloci. Su Forzaroma. info scrive Enrico: «Zio Tom tu sei il nostro salvatore della patria» . Su LaRoma24. it, Francesco sogna: «Regalaci questa squadra: Neuer Isla Mexes Thiago Silva Bale De Rossi Schweinsteiger Aquilani Sanchez Ganso Lamela» . Anche Del Vecchio interviene sulla questione: «DiBenedetto si presenta bene, adesso vediamo cosa farà» . E Tonetto: «Lo stadio dovrà essere al massimo di 50 mila posti, solo così lo riempiamo, e ci divertiamo pure» .

Nei club Mesi di trattative estenuanti per la vendita, hanno consumato le energie un po’ di tutti, come dice Fabrizio Grassetti, presidente dell’UTR: «Non vediamo l’ora che venga messa la parola fine alla trattativa. C’è grande entusiasmo, perché gli americani sono i maestri del business e se decidono di investire in una città come Roma è perché hanno un progetto serio. Ma per scendere in piazza con i fuochi d’artificio è meglio aspettare ancora qualche giorno» . DiBenedetto è atteso all’Olimpico per Roma Juventus: «Di sicuro abbiamo già pronto un ringraziamento a Totti per i 201 gol, ma non escludiamo di preparare un benvenuto al nuovo presidente» . Infatti, all’aeroporto, per l’arrivo di DiBenedetto, ben pochi tifosi ad attenderlo. A Testaccio non usano giri di parole, come Riccardo Felloni, dello storico Roma Club: «Perché l’importante è che DiBenedetto porti i soldi. Qualche nome? Ibrahimovic, Buffon e Sanchez» . Poi, ancora le radio. Su Centro Suono Sport: «Sarà anche arrivato l’americano, ma tra De Rossi e Fabregas mi tengo De Rossi tutta la vita» . A Rete Sport: «E’ appena arrivato è già ha fatto una grande cosa: ha messo paura a tutti i laziali» .