(Il Romanista - P.Bruni) - Continua a Trigoria la marcia d’avvicinamento della Roma alla gara con l’Udinese. Ovvero alla partita che deciderà il destino della formazione giallorossa in questa stagione.
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Ipotesi 4-3-1-2. Borriello: «Massimo impegno»
(Il Romanista – P.Bruni) – Continua a Trigoria la marcia d’avvicinamento della Roma alla gara con l’Udinese. Ovvero alla partita che deciderà il destino della formazione giallorossa in questa stagione.
Una vittoria riaprirebbe le porte ad una qualificazione Champions. Un pari o, peggio, una sconfitta significherebbero dire addio all’Europa che conta. Con tutto quello che comporterebbe a livello di investimenti sul mercato della nuova proprietà. Montella ha tenuto in campo il gruppo per circa un’ora e mezza a provare schemi offensivi, allunghi e movimenti senza palla.
Non si sono visti sul terreno di gioco Julio Sergio, sempre alle prese col problema alla caviglia, Castellini, Cassetti, Juan, Vucinic e Menez, rimasti in palestra a svolgere differenziato e sottoporsi ad una blanda seduta di fisioterapia. Ad eccezione del portiere brasiliano, ancora convalescente e difficilmente pronto per lo “spareggio europeo”, non sembrerebbero esserci problemi di recupero per tutti gli altri. Tuttavia, convocazioni a parte, si va verso una Roma diversa da quella vista con la Juventus. Per questo sprint finale nella testa del tecnico giallorosso cominciano a prendere forma ipotesi alternative al 4-2-3-1. Fino ad oggi, con alterne fortune, il modulo tanto caro a Spalletti ha avuto il merito di ricompattare la squadra e riconsegnarle quelle sicurezze perdute nel corso dei mesi.
Questa scelta, però, ha il suo rovescio della medaglia: la difficile collocazione di Marco Borriello. Visto che finora quando lui e Totti hanno giocato insieme non hanno reso al meglio. Il numero ventidue, salvatore della patria nella fase embrionale della stagione, merita un’altra chance a patto che si riesca a trovare un escamotage che lo faccia convivere col capitano. Lui, dopo aver ricevuto gli elogi di Montella che gli ha fatto i complimenti per il modo in cui si è allenato anche quando non ha trovato posto in campo, ieri è tornato a parlare attraverso la sua pagina su Facebook: «Prevedo una settimana intensa che ci porterà alla partita di sabato a Udine. Massima concentrazione ed impegno». Sembra che al Friuli Borriello possa ritrovare una maglia da titolare, magari con un modulo a sorpresa. Quale? Il 4-3-1-2, forte a centrocampo per contrastare la mediana a cinque degli avversari. Con l’Udinese, infatti, non sarebbe assurdo pensare ad un rilancio di Fabio Simplicio o di Matteo Brighi. Giocatori di valore e professionisti esemplari che si sono trovati al posto sbagliato nel momento peggiore: anche per loro due, il ritorno al 4-2-3-1 è stata una mazzata in pieno volto. Fra le molteplici ipotesi per sabato, comunque, emerge una certezza: la linea arretrata. Senza Mexes e col rientro di Cassetti dal primo minuto, i giochi sono fatti: Riise a sinistra, il duo Juan-Nico Burdisso al centro e, appunto, l’esterno bresciano sulla sua corsia di competenza
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