rassegna stampa roma

Il vecchio Pizarro per l'ultima chance

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Romano? No, cileno. Ma con un caratterino… E se quelli perdono la testa per troppo amore, lui va in puzza per troppo orgoglio. Guai a contraddirlo, pestargli i piedi. In fondo, è la...

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(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Romano? No, cileno. Ma con un caratterino... E se quelli perdono la testa per troppo amore, lui va in puzza per troppo orgoglio. Guai a contraddirlo, pestargli i piedi. In fondo, è la storia della sua stagione: rovinata dagli infortuni, accorciata dalla cocciutaggine.

Ad un certo punto, si è ritirato dalla lotta, offeso col mondo e con Ranieri. Lui se ne stava in un angolo, non si sentiva all’altezza. E intanto le partite passavano, le occasioni si sprecavano, le azioni di Ranieri crollavano. Storiaccia È il cruccio dei tifosi romanisti: se Pizarro si fosse fatto scivolare addosso quel paio di sgarbi ricevuti, dove sarebbe ora la Roma (e Ranieri)? E dire che i due per mesi si erano amati, un anno fa Pizarro fu con Vucinic uno dei personaggi chiave della rimonta, l’uomo cui erano state affidati ritmi e geometrie. Serve una vittoria per riagganciare la zona Champions. Riise: «Donetsk dimenticata, faremo una grande partita» La prima rottura con Ranieri avvenne proprio a margine del derby d’andata, il 7 novembre 2010. Pizarro aveva stretto i denti, infiltrato il ginocchio dolorante, si sentiva pronto per giocare, così aveva inteso. Il tecnico, invece, lo lasciò in panchina e non lo inserì nemmeno quando si trattò di sostituire Menez, preferendogli Greco, allora poco più di un Carneade. Fu un terribile affronto per Pizarro, già logorato dalle vicissitudini mediche e dalle incomprensioni con qualche compagno. Due settimane dopo, andò in onda una specie di replay e il sodalizio a quel punto si ruppe. Alla vigilia della sfida decisiva con il Bayern Monaco, Ranieri convocò De Rossi e gli comunicò che avrebbe preferito lui a Pizarro. Ovviamente, De Rossi se la cantò immediatamente e il cileno andò su tutte le furie. Quello che è avvenuto dopo— il soggiorno prolungato in Cile, i propositi bellicosi di non tornare, la melina con Ranieri— è stata una conseguenza spiacevole e poco professionale.

Rinnegati Ma tant'è. Nuovo allenatore, vecchio Pizarro, quello sereno e voglioso — direbbe Spalletti— dei bei tempi. Pure troppo. Montella ha bisogno delle sue geometrie, non delle isterie mostrate pure dal cileno in Ucraina, per battere la Lazio e tornare in corsa per un posto in Champions. John Arne Riise, terzino in disgrazia ma pur sempre un autorevole rappresentante della squadra, giura che «Donetsk è dimenticata, faremo una grande partita. Del resto con Montella lavoriamo meglio» . Povero Ranieri. Lui intanto i derby li vinceva.