(La Gazzetta dello Sport- F.Oddi) - «Dopo il gol con la Juventus è venuto pure a sfottere: ora potrai andare dai tuoi sponsor a dire che sei il padre di Andrea Bertolacci.
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I Bertolacci lo sport ce l’hanno nel Dna
(La Gazzetta dello Sport- F.Oddi) – «Dopo il gol con la Juventus è venuto pure a sfottere: ora potrai andare dai tuoi sponsor a dire che sei il padre di Andrea Bertolacci.
Dopo aver dedicato il gol al suo procuratore (Alessandro Lucci che a Lecce ha anche Simone Sini, ndr), peraltro: ma dico, segni per la prima volta in serie A, non è il caso che lo dedichi a tuo padre?» . Lamentela scherzosa, scherzoso l'invito a presentarsi come parente di: Fabio Bertolacci, padre del centrocampista rivelazione di questo inizio di 2011 che nel suo ambiente non ha bisogno del talento del figlio per farsi conoscere. «Faccio il pilota di offshore: abbiamo vinto l'ultima edizione del campionato del Mondo, un titolo che in Italia mancava da venti anni. Ci alleniamo a Dubai, durante l'inverno corriamo negli Emirati Arabi, a primavera inoltrata in Europa. E mio figlio non lo vedo giocare mai: da quando è a Lecce avrà fatto una decina di apparizioni, e io ogni volta non ero in Italia, sono riuscito ad andare a una sua partita solo all' Olimpico con la Lazio» . Che occasione persa Proprio contro la Juve, suo figlio però... «Stavo al Salone della Motonautica. Con la Roma però mi sono organizzato, partiamo in quattro: io, la madre, e i nostri nuovi compagni. Ci siamo separati, ma rimanendo in ottimi rapporti» . La Roma, per Andrea Bertolacci e un futuro possibile (al Lecce è in prestito), è un passato lungo nove anni, con distacco a metà della scorsa stagione. «Alla Roma è arrivato a dieci anni, il momento più difficile lo ha avuto nei Giovanissimi Nazionali: non giocava praticamente mai, nelle ultime due gare della stagione è cambiato il tecnico e lo ha messo titolare. Un paio di mesi dopo mi sono tolto lo sfizio di chiamarlo, l'ex tecnico e gli ho chiesto come fosse possibile che Andrea con lui non giocasse mai, e dopo due sole partite con Stramaccioni (oggi tecnico degli Allievi della Roma, ndr) fosse stato convocato in Nazionale. La prima e l'ultima volta che mi sono tolto uno sfizio del genere: so che certe cose non si fanno, sono un uomo di sport. Prima dell'offshore ho fatto pallanuoto e giocato a pallone, in Prima Categoria, mio padre, Angelo Bertolacci, correva in bicicletta ai tempi di Coppi e Bartali, nel 1954 vinse il Campionato Italiano di inseguimento su strada. Andrea lo sport ce lo ha nel Dna, la storia del nonno gli servirà da monito, per non adagiarsi sui primi successi»
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