rassegna stampa roma

Gli americani a Roma

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – La Roma è nelle mani degli americani. Nella riunione di ieri nella sede di Unicredit di via Minghetti, l’offerta presen­tata dalla cordata americana che fa capo a Thomas DiBene­detto con quattro...

Redazione

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) - La Roma è nelle mani degli americani. Nella riunione di ieri nella sede di Unicredit di via Minghetti, l’offerta presen­tata dalla cordata americana che fa capo a Thomas DiBene­detto con quattro soci è stata ri­tenuta la« più competitiva » .

Il summit, cui hanno partecipato i componenti del Cda di Italpe­troli, il presidente Attilio Zima­tore, oltre a Rosella Sensi e An­tonio Muto, è durato dalle 14 al­le 16,40, con i responsabili del dossier Roma di Unicredit (Fio­rentino, Peluso e Cappelli) e l’ad di Rothschild, Daffina, col­legati inconference call da Mi­lano. E’ stato deciso di avviare una trattativa più approfondita in esclusiva con il gruppo rappre­sentato dallo studio Tonucci, con la richiesta di approfondi­menti al termine dei quali, se saranno esaurienti, si entrerà nel vero e proprio processo di vendita, che porterà alla stesu­ra di un contratto e al lancio dell’Opa. L’offerta degli ameri­cani si aggirerebbe sui 120 mi­lioni di euro, ai Sensi in questo caso andrebbe il 5 per cento di 20 milioni, circa un milione. La priorità del gruppo che sta per rilevare la Roma è la valorizza­zione del brand, con lo sviluppo del merchandising e del marke­ting. Il nuovo presidente della società giallorossa potrebbe es­sere proprio Thomas DiBene­detto. CONFERME - Mentre nel cuore di Roma era ancora in corso la riu­nione, conferme sull’imminen­te accordo con gli americani so­no giunte da Bruxelles, dove l’amministratore delegato di Unicredit, Ghizzoni, impegnato in un incontro con la Commis­sione Europea, ha confermato la possibilità della banca di restare nella Roma.«Que­sti per la Roma so­no momenti deci­sivie preferisco non fare dichiara­zioni perchè si creerebbero solo problemi. Restare azionisti di mino­ranza è un aspetto marginale. L'im­portante è avere un investitore se­rio. Poi se dobbia­mo rimanere per un periodo azioni­sti di minoranza,possiamo anche farlo. Ciò che importa è che l'offerta “ core” sia buona per noi e per la Ro­ma » . Unicredit resterà come socio di minoranza nella nuova Roma con una quota del qua­ranta per cento e parteciperà in proporzione alla ricapitalizza­zione. In un secondo momento il venti per cento della sua quota sarà ceduta a un imprenditore romano. Si fa sempre più insi­stentemente il nome di Luca Parnasi, titolare dell’omonimo gruppo di costruzioni. In alter­nativa l’imprenditore farma­ceutico Francesco Angelini. ENTUSIASMO - Il gruppo america­no pare che abbia convinto i vertici di Unicredit (che la scor­sa settimana erano a New York per conoscere gli investitori) per aver presentato un progetto di grande respiro per lo svilup­po sia della parte sportiva che di quella commerciale. Entusia­smo tra gli americani per il fe­lice esito delle trattative. Julian Movsesian, uno dei componenti della cordata de­nominata DiBene­detto AsRoma Llc, ha detto all’agen­zia Bloomberg:« Siamo stati scel­ti, potremmo esse­re gli orgogliosi proprietari nel gi­ro di due settima­ne. Stiamo per la­vorare sui detta­gli, sono entusia­sta» . COMUNICATI - Già in mattinata un comunicato con­giunto Italpetroli-Unicredit richiesto dalla Con­sob confermava le cinque offer­te ricevute e veniva per la pri­ma volta smentita dalla banca la notizia della formulazione dell’offerta da parte di Aabar. Nel tardo pomeriggio è cresciu­ta l’attesa di un comunicato che confermasse le prime indiscre­zioni sugli americani. Il sito uf­ficiale dell'As Roma è andato in tilt. Dopo le 21 è stato diramato il nuovo comunicato, che apre ufficialmente agli americani le porte della Roma, che entro la fine di febbraio potrebbe avere una nuova proprietà.