(Il Romanista - P. Bruni) - Tremilaquattrocento chilometri, poco meno di quattro ore di aereo e un sogno che si chiama quarti di finale. Dai dodici gradi di Roma fino ai meno sei di Donetsk, nel pieno dell’inverno ucraino.
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Freddo polare, ipotesi rinvio
(Il Romanista – P. Bruni) – Tremilaquattrocento chilometri, poco meno di quattro ore di aereo e un sogno che si chiama quarti di finale. Dai dodici gradi di Roma fino ai meno sei di Donetsk, nel pieno dell’inverno ucraino.
Freddo, gelo, vento forte e qualche fiocco di neve accompagneranno la squadra di Montella sul terreno della "Donbass Arena". Le previsioni climatiche non sono buone: la colonnina di mercurio, stasera, dovrebbe scendere fino ad undici sotto lo zero e regalare più di un grattacapo ai giallorossi. Parlare di vero e proprio nemico forse sarebbe eccessivo ma è una variabile da tenere in considerazione specialmente quando si affrontano avversari abituati a certe temperature. Non esiste una regola scritta, tuttavia, se il termometro dovesse inabissarsi sino al meno quindici, esiste un’indicazione della Uefa che spinge l’arbitro a consultare i capitani delle due squadre per chiedere la completa disponibilità a scendere in campo. In pratica, con le dovute differenze, si verificherebbe una situazione analoga a quella di Bologna, nel gennaio scorso, quando Banti si consultò con Totti e Di Vaio decidendo di sospendere la partita dopo sedici minuti. Quasi sicuramente non sarà questo il caso e, al 99,9%, il match si disputerà regolarmente. Anche perché lo stadio, inaugurato ad agosto del 2009 dopo una spesa di circa trecento milioni di dollari, oltre a contare su strutture interne a dir poco avveniristiche, può sfruttare un impianto di ultima generazione per il riscaldamento del terreno di gioco. L’energia convogliata nel cuscinetto fra terra ed erba proviene da fonti di energia rinnovabili che garantiscono grande potenza con un ridotto impatto ambientale. Un gioiello nato e cresciuto per soddisfare le richieste della Uefa in vista dei campionati europei del prossimo anno. Bisognerà comunque stare attenti ed effettuare una lunga fase di riscaldamento prima del fischio d’inizio dell’arbitro Webb: l’abitudine al sole della Capitale, al suo bel clima temperato, e partecipare ad un campionato, quello italiano, dove raramente si gioca a pallone sotto lo zero, sono “controindicazioni” da non trascurare. Il rischio infortuni è dietro l’angolo: le fibre muscolari sono molto sollecitate da escursioni termiche di quella portata. La palestra che si trova nelle immediate vicinanze della zona spogliatoi assumerà un ruolo fondamentale per permettere ai giocatori di farsi trovare preparati. Calzamaglie e guanti faranno il resto. La Roma ha nelle sue corde la possibilità di compiere l’impresa ma dovrà anche gettare un occhio quantomeno “conservativo” a domenica prossima, quando sarà chiamata ad un altro appuntamento chiave nell’economia della sua stagione: il derby con la Lazio. Per la “manita” serviranno tutti, nessuno escluso. E, paradossalmente, l’avvicinamento alla stracittadina scatterà già da oggi con una buona dose di prevenzione fisica.
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