rassegna stampa roma

Era ora

(Il Romanista – S.Romita) – Abbiamo vinto. Era ora. E ora conta solo vincere. Per la situazione che c’è. Per le tensioni accumulate. Per un ambiente che scricchiolava e uno spogliatoio che andava ricompattato.

Redazione

(Il Romanista - S.Romita) - Abbiamo vinto. Era ora. E ora conta solo vincere. Per la situazione che c’è. Per le tensioni accumulate. Per un ambiente che scricchiolava e uno spogliatoio che andava ricompattato.

Per come si era messa la partita a quindici minuti dal termine. Che poi non ci sia da festeggiare con i caroselli per le strade del centro è fin troppo ovvio. Non c’è bisogno dei supercritici sulla cattedra per vederlo. Ma c’è tuttavia una grande novità, e questa sì che può imprimere un nuovo ribaltamento alla stagione della Roma. E la novità viene dalla capacità di modificare il risultato negli ultimi minuti della partita. Ci riprendono nei minuti finali della gara? E noi, a nostra volta, ci rimettiamo in tasca il maltolto. Non è cosa da poco conto. E non è con un episodio da rigore, peraltro sacrosanto, che la squadra ha trovato la forza di reagire, invece che buttare le braccia lungo il corpo in segno di resa. La Roma ha giocato a pallone, intendo coralmente, più dopo il pareggio che prima. Quando aveva affidato tutto il suo orgoglio al solo Vucinic. Negli ultimi minuti no. Gli scambi MenezBorriello sono stati testardi e convincenti. Le ripartenze di Brighi e gli inserimenti cerniera di Perrotta e De Rossi importanti. Juan ha ripreso fiducia. E l’idea che tutto può accadere e che la Roma sia in grado di cambiare le partite fino all’ultimo minuto è tornata a risplendere nella testa dei giocatori. Non è poco affatto. Abbiamo vinto. E se siamo ritornati a dover essere felici di aver vinto con il Lecce non è un fatto che deve prostrarci più di tanto. Vuol solo dire, come del resto era cosa nota a tutti, che stavamo messi un po’ male. Un po’ tanto. E che la squadra si era disunita e liquefatta. Le ragioni per cui la cosa era avvenuta sono tante e tali che al vero tifoso ora interessa solo il risultato. Il gioco verrà trainato dai risultati. Non tarderà. Non può e non deve. Ci sono momenti, e il tifoso romanista li conosce meglio di altri, in cui la squadra ha bisogno di tutto e di tutti. Momenti in cui, a chi è innamorato giallorosso, viene chiesto tanto. Forse troppo. I giocatori l’hanno capito, se ne dispiacciono, e stanno facendo la loro parte. Noi faremo la nostra. Non perchè siamo miopi. Ma perchè abbiamo giurato, fin che morte non ci separi, eterno amore. Nella buona e cattiva sorte. Che la cattiva sorte sia stata trafitta a Lecce non può che farci piacere. Che non sia stato per fortuna ma per convinzione estrema di chi alla fine ha corso più dell’inizio, ci rende un po’più fieri. Saliamo sul gradino di questi tre punti in trasferta e ne approfittiamo per credere che le trasferte ci daranno soddisfazioni. A partire da quella di martedì. Dateci una notte ucraina da favola e i brutti ricordi spariranno