rassegna stampa roma

E quando sento Opa detto alla tv…

(Il Romanista – P.Marcacci) – Cominciamo dal più difficile, perché ognuno di quelli che l’ha pronunciato l’ha fatto a modo suo, in maniera cioè differente da ogni altro: Julian Movsesian, il gestore di fondi associato a Di...

Redazione

(Il Romanista - P.Marcacci) - Cominciamo dal più difficile, perché ognuno di quelli che l’ha pronunciato l’ha fatto a modo suo, in maniera cioè differente da ogni altro: Julian Movsesian, il gestore di fondi associato a Di Benedetto nell’offerta per l’acquisizione dell’AS Roma.

E’ stato alternativamente Mossesian, Mussesa’, Mussakà, Mujesan, fino a che tutti quanti abbiamo convenuto che la pronuncia giusta fosse “Nun se sa”, cioè la più aderente alla realtà. Il fatto è che la moltitudine di speaker, mezzibusti, conduttori e opinionisti che s’è dovuta per l’ennesima volta rituffare nei gangli dell’alta finanza e della terminologia settoriale, come al solito non aveva allacciato le cinture, precipitando a testa in giù in una galassia di “Diù” diligence, pacchetti di maggioranza, studi di settore, advisors e ricapitalizzazioni varie. I paludati e al tempo stesso arrembanti cronisti di Sky in genere snocciolano dati e cifre così velocemente che danno l’idea di aver imparato il servizio a memoria, in modo tale che durante l’esposizione non abbiano il tempo di pensare “Ma che ca…Sto a di’?”; viva allora l’umanissimo errore, la scivolata freudiana verso parole più rassicuranti, come quella di cui è stato vittima un collega tv, che quando sembrava essere in pole position la lussureggiante offerta araba, s’è lanciato in un “Fondo Abarth” che più che le rigogliose finanze emiratine ci ha fatto venire in mente la vecchia A112 color crema coi doppi fari e le ruotone larghe o al massimo i rallyes degli anni Ottanta con Munari e Attilio Bettega. Ma se il Fondo Abarth o Aabar che dir si voglia ci ha fatto sgommare sulle strade di Montecarlo, ogni volta che abbiamo sentito nelle varie radio affrontare la questione dell’Opa (offerta pubblica di acquisto) necessaria per rastrellare le azioni dal mercato, a farci sognare sono stati invece quei giornalisti dall’accento capitolino un po’ più marcato della media. Perché il freddo termine Opa pronunciato da loro si trasformava in “Oba”, con la nostra fantasia che subito correva alle ancheggianti danzatrici carioca, al punto che uno non capiva più se gli americani avrebbero dovuto lanciare un’Oba per le azioni eccedenti il 67 per cento o se le Opa Opa fossero ancora le sculettanti mulatte che ogni tanto vengono in tournee in Europa. O Euroba? Mah… A volte ci si è messa anche la grafica, a confoderci le idee, come venerdì sera, quando su Sky Sport 24 ha troneggiato la scritta “Charaz Sa”. Ma non era Claraz Sa? Sembra che alla fine i giornalisti più goderecci abbiano optato per “Cha cha cha” e se ne siano andati in balera, lasciando che la grafica facesse il suo corso, un po’ come l’onomastica riguardante il nuovo, probabile, patron giallorosso: Richard DiBenedetto, Frank DiBenedetto, George DiBenedetto a seconda della frequenza radiofonica selezionata, soprattutto nei primi giorni in cui si è cominciato a parlare dell’offerta. A quel punto perché non citare anche Ida Di Benedetto, attrice partenopea ancora conturbante ed ex sogno erotico degli italiani negli anni Settanta e Ottanta? Alla fin fine, per dirla con l’accento della collega di Studio Sport su Italia Uno, è pur sempre una questione “di borza”, quindi speriamo solo che gli americani ne allentino i cordoni, per capire cosa sia una ricapitalizzazione c’è sempre tempo, anche se io che scrivo so già che non ci riuscirò e al massimo, come Lucio Dalla, cercherò l’amore in Piazza…Cordusio.