rassegna stampa roma

E l'Olimpico è Fort Knox

(Il Romanista – B.De Vecchi) A Fort Knox non si passa. Come una volta, neanche tanto tempo fa, all’Olimpico. Che ora, parola di Gian Paolo Montali, deve tornare ad essere Fort Knox. Lì, nel suo stadio, la Roma giocherà 4 delle ultime 6...

Redazione

(Il Romanista - B.De Vecchi) A Fort Knox non si passa. Come una volta, neanche tanto tempo fa, all’Olimpico. Che ora, parola di Gian Paolo Montali, deve tornare ad essere Fort Knox. Lì, nel suo stadio, la Roma giocherà 4 delle ultime 6 partite di campionato. Lì, quindi, si giocherà la possibilità di partecipare alla prossima Champions League.

Nella capitale dovranno venire Palermo, Chievo, Milan e Sampdoria. Mentre la Roma dovrà andare a Bari e a Catania, dove altro che Fort Knox, ogni volta rischi che ti fanno lo scalpo. Il cammino non è semplice, anche perché la Roma di Montella fino a questo momento ha costruito le sue fortune soprattutto lontano dall’Olimpico. Con il nuovo tecnico infatti l’unica gara casalinga vinta è stata con la Lazio, che però non fa testo, sia per il fatto che è un derby sia per il fatto che ormai battere i biancocelesti è talmente scontato che non è certo un dato che si possa tenere in considerazione. Per il resto, in casa sono arrivati il pareggio col Parma e la sconfitta con la Juventus. Se poi si sommano le ultime due uscite casalinghe della Roma di Ranieri, e cioè il pareggio col Brescia il ko col Napoli, per trovare una vittoria della squadra giallorossa nel suo stadio in campionato bisogna tornare a sabato 18 gennaio, Roma-Cagliari 3-0. Fino a quel giorno, peraltro, l’Olimpico era decisamente un fortino, dato che la gara con i rossoblù fu la settima vittoria consecutiva in casa. Con il cambio di allenatore, si diceva, il trend si è invertito. Con Montella, infatti, sono arrivate tre vittorie su tre trasferte disputate (Bologna, Lecce e Udine), cioè tante quante ne aveva ottenute Ranieri, ma (assegnando all’Aeroplanino per comodità la gara di Bologna, che nei primi 17 minuti ha visto Ranieri sulla panchina giallorossa) in 13 partite e comunque sempre con in mezzo la sfida che ormai si vince fin troppo facilmente, cioè il derby. Per il resto, 3 pareggi e ben 7 sconfitte, l’ultima delle quali, il 4-3 a Genova, portò l’ormai ex tecnico alle dimissioni. Basta passato, però. Ora è tempo di futuro. Un futuro da scrivere allo stadio Olimpico a partire da sabato, quando saranno 3 mesi meno 2 giorni dall’ultima vittoria casalinga. Arriva il Palermo, che da quando è tornato in Serie A è tornato vincitore dall’Olimpico una volta sola, nel 2005-2006, quando aveva in panchina uno che da un po’ di tempo in casa nostra si diverte decisamente troppo: Gigi Delneri. Ora ha ritrovato un allenatore altrettanto fastidioso da affrontare, Delio Rossi, e sarà forse la gara più difficile. Perché poi ci saranno un Chievo ormai appagato, un Milan contro il quale di sicuro si vedrà una Roma al massimo della concentrazione e una Sampdoria che proprio all’ultima giornata potrebbe scontare pesantemente quell’1-2 dello scorso anno. Lo sperano tutti i romanisti. A Bari non è lecito pensare ad altro che non ai tre punti, a Catania dipenderà dalla posizione della squadra di Simeone quel giorno. Morale: si possono (devono?) fare 16 punti su 18, ma 12 vanno presi in casa. Dove contro la Juventus si è raggiunto il record di spettatori stagionale, segno che la voglia di Roma c’è ancora. E dove, anche se la squadra ha perso, ha vinto un tifo che in certi momenti è stato davvero trascinante. Eccola, la chiave: a guardia di Fort Knox ci sono i tifosi della Roma. A guardia di una fede, diceva un vecchio libro dedicato a loro. Fort Knox in America custodisce le cose più preziose. L’oro. La nostra passione.